2013-01-14 15:58:45

In marcia a Parigi contro il "mariage pour tous". Mons. Solmi (Cei): atto di amore per la società


RealAudioMP3 "Una manifestazione popolare, trasversale perché non solo cattolica, senz'altro rilevante, perché il matrimonio è una fatto di relazione uomo donna e ha al contempo un grande valore sociale". Così mons. Enrico Solmi. vescovo di Parna e presidente della Commissione CEI per la famiglia, commenta la manifestazione contro la legge per il matrimonio tra omosessuali che ha radunato domenica 13 gennaio a Parigi centinaia di migliaia di persone. "Snaturare radicalmente il matrimonio nel valore della relazione tra uomo e donna con la prospettiva di generare - prosegue il presule - significa porre un grave problema alla società e creare un vulnus nel confronto del suo futuro." "Ritengo perciò - conclude Solmi - che sia stata una manifestazione che ha riguardato il valore del matrimonio, ma anche un atto di responsabilità sociale, di amore alla società". Di una manifestazione importante "per chi studia l'evoluzione del diritto a livello europeo" parla invece Laura Palazzani, docente di filosofia di diritto e vicepresidente del Comitato nazionale di bioetica. "Spesso sentiamo dire che ammettere matrimoni tra omosessuali, dando loro la possibilità di adottare e accedere alla fecondazione assistita, è la direzione che stanno prendendo tutti le legislazioni europee. Ma in realtà non è così". "Alcuni paesi hanno preso questa via più liberale ma altri si sono fermamente opposti. E' un evento che ci fa riflettere su come il diritto debba tenere conto delle opinioni prevalenti all'interno della società". "In piazza - continua la Palazzani - c'erano molti cartelli che facevano riferimento al concetto di natura, perché i bambini nascono naturalmente da un uomo e da una donna. Il richiamo alla natura è importante dal punto di vista filosofico perché il diritto si radica su ciò che è possibile naturalmente. Ecco perché il diritto stabilisce che la famiglia è basata sul matrimonio, dando per implicito che si tratti di quello tra un uomo e una donna. La differenza sessuale è rilevante per la costituzione della società e per il diritto che deve difendere le esigenze sociali. Dunque un evento che ha dimostrato che l'opinione pubblica non asseconda i desideri ma è capace di riflettere su quello che è il vero fondamento della società". Una manifestazione che riprendeva i contenuti di quella parigina si è svolta contemporaneamente anche a Roma, a piazza Farnese, di fronte all'ambasciata di Francia. "Solo prima di Natale alune famiglie francesi residenti nella Capitale, con il sostegno di associazioni italiane, hanno deciso di organizzarla. Ma non immaginavamo di ritrovarci in così tanti, 500 persone" spiega Antoine Marie Izoard, direttore dell'agenzia di stampa I-Media, tra i genitori promotori dell'evento. "Chi non ha potuto andare in Francia ha voluto lasciare lo stesso un messaggio. A Roma ma anche a Tokyo, Washington, Mosca, Varsavia, Madrid, per dire no a questo progetto di legge. Non ci preoccupa solo l'apertura al matrimonio tra gay, ma anche tutte le conseguenze - adozione, fecondazione assistita - contenute nel progetto famiglia di Hollande". (A cura di Fabio Colagrande)









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