In marcia a Parigi contro il "mariage pour tous". Mons. Solmi (Cei): atto di amore
per la società
"Una manifestazione
popolare, trasversale perché non solo cattolica, senz'altro rilevante, perché il matrimonio
è una fatto di relazione uomo donna e ha al contempo un grande valore sociale". Così
mons. Enrico Solmi. vescovo di Parna e presidente della Commissione CEI
per la famiglia, commenta la manifestazione contro la legge per il matrimonio
tra omosessuali che ha radunato domenica 13 gennaio a Parigi centinaia di migliaia
di persone."Snaturare radicalmente il matrimonio nel valore della relazione
tra uomo e donna con la prospettiva di generare - prosegue il presule - significa
porre un grave problema alla società e creare un vulnus nel confronto del suo futuro."
"Ritengo perciò - conclude Solmi - che sia stata una manifestazione che ha riguardato
il valore del matrimonio, ma anche un atto di responsabilità sociale, di amore alla
società". Di una manifestazione importante "per chi studia l'evoluzione del diritto
a livello europeo" parla invece Laura Palazzani, docente di filosofia di
diritto e vicepresidente del Comitato nazionale di bioetica. "Spesso sentiamo
dire che ammettere matrimoni tra omosessuali, dando loro la possibilità di adottare
e accedere alla fecondazione assistita, è la direzione che stanno prendendo tutti
le legislazioni europee. Ma in realtà non è così". "Alcuni paesi hanno preso questa
via più liberale ma altri si sono fermamente opposti. E' un evento che ci fa riflettere
su come il diritto debba tenere conto delle opinioni prevalenti all'interno della
società". "In piazza - continua la Palazzani - c'erano molti cartelli che facevano
riferimento al concetto di natura, perché i bambini nascono naturalmente da un uomo
e da una donna. Il richiamo alla natura è importante dal punto di vista filosofico
perché il diritto si radica su ciò che è possibile naturalmente. Ecco perché il diritto
stabilisce che la famiglia è basata sul matrimonio, dando per implicito che si tratti
di quello tra un uomo e una donna. La differenza sessuale è rilevante per la costituzione
della società e per il diritto che deve difendere le esigenze sociali. Dunque un evento
che ha dimostrato che l'opinione pubblica non asseconda i desideri ma è capace di
riflettere su quello che è il vero fondamento della società". Una manifestazione
che riprendeva i contenuti di quella parigina si è svolta contemporaneamente anche
a Roma, a piazza Farnese, di fronte all'ambasciata di Francia. "Solo prima di Natale
alune famiglie francesi residenti nella Capitale, con il sostegno di associazioni
italiane, hanno deciso di organizzarla. Ma non immaginavamo di ritrovarci in così
tanti, 500 persone" spiega Antoine Marie Izoard, direttore dell'agenzia
di stampa I-Media, tra i genitori promotori dell'evento. "Chi non ha
potuto andare in Francia ha voluto lasciare lo stesso un messaggio. A Roma ma anche
a Tokyo, Washington, Mosca, Varsavia, Madrid, per dire no a questo progetto di legge.
Non ci preoccupa solo l'apertura al matrimonio tra gay, ma anche tutte le conseguenze
- adozione, fecondazione assistita - contenute nel progetto famiglia di Hollande".
(A cura di Fabio Colagrande)