Il card. Turkson: la Chiesa luce del mondo per la giustizia e la pace
“La giustizia e la pace sociali”: il tema di una Conferenza in corso dal 9 gennaio
a Port-Gentil, in Gabon. Presente all’incontro il cardinale Peter K.A. Turkson, presidente
del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la pace, che ieri nel suo intervento ha
tracciato il filo rosso dell’impegno della Chiesa, dai primordi ai tempi attuali,
per le sorti e lo sviluppo dell’umanità nel corso della storia. Il servizio di Roberta
Gisotti:
“Luce del mondo
per la giustizia e la pace in ambito sociale ed economico”. Questo il compito della
Dottrina sociale della Chiesa che affonda il suo pensiero – ha ricordato il cardinale
Turkson – nell’Antico Testamento e nel ministero di Gesù e si sviluppa nelle opere
di uomini e donne religiosi che nei secoli fondano case per i poveri, rifugi per viaggiatori,
orfanotrofi, ospedali, scuole in tutto il mondo, segno di carità e misericordia e
in epoca moderna trova espressione nei documenti ufficiali, a partire dalla Rerum
Novarum di Leone XIII, del 1891, alla Quadragesimo Anno di Pio XI, del
1931, alla Pacem in Terris di Giovanni XXIII, del 1964, alla Gaudium et
spes e alla Dignitatis humanae, frutto del Concilio Vaticano II del 1965,
alla Popolorum progressio e alla Octogesima adveniens di Paolo VI, del
1967 e 1971, alla Laborem exercens e Sollicitudo rei socialis di Giovanni
Paolo II, del 1981 e 1987, per arrivare alla Caritas in veritate di Benedetto
XVI del 2007.
Di certo il contesto storico – ha sottolineato il porporato
– cui si è riferito l’insegnamento sociale della Chiesa è sempre mutato: dalla miseria
dei lavoratori nel corso della rivoluzione industriale all’emergenza del marxismo,
dalla decolonizzazione all’avvento del terzomondismo, dalla caduta del Muro di Berlino
alle trasformazioni politiche nell’Europa dell’est, dalla globalizzazione, al sottosviluppo
e alla crisi finanziaria, economica, ecologica, morale e antropologica odierna.
Nell’evoluzione
costante del mondo – ha chiarito il cardinale Turkson – la Chiesa ha sempre posto
“l’uomo e il suo sviluppo integrale al centro di tutti i sistemi di pensiero”. “L’attività
umana – ha concluso il porporato – che costruisce la città terrestre, è un’anticipazione
della città universale di Dio”, quando “s’ispira all’amore e alla giustizia, mira
al benessere dell’uomo, nella sua integrità, e di tutte le persone, e non solo di
alcuni.”