Sorpresa dell'Autorità d'informazione finanziaria della Santa Sede per il blocco
transazioni
Sorpresa dell'Autorità d'informazione finanziaria della Santa Sede per il blocco transazioni
che ha colpito il Vaticano: è stata espressa, in un’intervista al Corriere della Sera
dal direttore René Bruelhart che spiega che il 2012 è stato l’anno della verifica
e dell’adeguamento a norme internazionali. La Banca d’Italia ha bloccato tutti i
bancomat e le carte di credito della Deutsche Bank in Vaticano, escludendo, di fatto,
lo Stato da tutto il circuito dei pagamenti elettronici e delle carte di credito.
La motivazione sostenuta da Bankitalia è l’assenza di prove dell’esistenza di un effettivo
regime antiriciclaggio nello Stato della Città del Vaticano, alla quale Bruelhart
risponde ricordando che la Santa Sede ha superato a luglio il terzo round di valutazione
del Comitato Moneyval del Consiglio d’Europa con 9 raccomandazioni superate su 16
e non è stata, quindi, sottoposta ad alcuna procedura o misura speciale di monitoraggio
antiriciclaggio né da parte di Moneyval né da parte di altri organismi internazionali. Il
2012 è stato l’anno della verifica e dell’adeguamento della legislazione vaticana
alla normativa internazionale e comunitaria in materia di riciclaggio e finanziamento
del terrorismo e “il risultato – ha detto ancora il responsabile dell’Aif – è che
l’assemblea plenaria di Moneyval la ha approvata in tutte le sue parti, reputando
soddisfacente e credibile il percorso di adeguamento agli standard internazionali”.
Una giurisdizione, infatti, viene sottoposta a monitoraggio qualora riceva almeno
10 votazioni insufficienti su 16 raccomandazioni cruciali, mentre la Santa Sede, come
detto, ne ha ricevute 9 positive. La Santa Sede, comunque, - conclude Bruelhart
– adotterà, nei prossimi mesi, ulteriori misure perché il contrasto al riciclaggio
è sempre in progress”. (A cura di Roberta Barbi)