2013-01-12 15:29:59

Terremoto, tre anni dopo c'è anche un'altra Haiti


RealAudioMP3 "Non solo macerie e miserie. A tre anni dal sisma che causò più di 220mila morti e coinvolse almeno 3 milioni di persone, c'é un'altra Haiti che vuole riprendersi anche grazie al sostegno della solidaretà internazionale. L'importante è dare a questa gente gli strumenti giusti affinché possa essere protagonista della rinascita della propria terra". Maurizio Di Schino, giornalista inviato di TV2000, ad Haiti con una delegazione di Caritas italiana, ci racconta così, da Port-au-Prince, l'anniversario del terremoto che ha cambiato la storia del paese più povero dell'emisfero occidentale. "Qui ci sono persone che dopo quella tragedia sarebbero potute scappare. Professionisti che potevano emigrare, come hanno fatto altri laureati, e che invece mettono la propria competenza e il proprio tempo al servizio della ripresa del proprio paese". E al fianco della popolazione ci sono, fra gli altri, gli operatori della Caritas italiana che sono espatriati per accompagnarli in questo cammino. "Siamo qui per dare il segno della presenza della Chiesa italiana e di quella universale" racconta il direttore di Caritas italiana don Francesco Soddu, anche lui nel Paese per l'anniversario. "Non possiamo leggere quel terremoto come una fatalità che ormai appartiene al passato. Dobbiamo anzi mantenere un interesse e una vicinanza continua verso questa popolazione. Celebriamo l'Eucaristia tra i ruderi della cattedrale della Capitale con la speranza nella ripresa ma con la certezza che questa può nascere solo dal nostro ancoraggio in Cristo". Nel 2010 la Caritas italiana ha raccolto con una colletta 25 milioni di euro per la popolazione haitiana, 17 dei quali già spesi in 125 progetti. "Sono frutti meravigliosi che sono stati messi in atto con una straordinaria competenza senza nessuno spreco. Io ritengo che il popolo italiano debba sentirsi garantito da questa nostra testimonianza, dobbiamo essere fieri del lavoro fatto qui dalla Caritas e dalla Chiesa italiana" (A cura di Fabio Colagrande)







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