Siria: stallo sul fronte diplomatico, la guerra continua
È ancora stallo sul fronte diplomatico della crisi siriana. Il terzo incontro in poco
più di un mese tra emissari russi e statunitensi e l’inviato internazionale Brahimi
non ha sortito risultati evidenti. Sul terreno i ribelli dei gruppi jihadisti si sono
impadroniti di uno dei più importanti aeroporti militari. Il servizio di Marina
Calculli:
L’emissario
internazionale per la Siria, Lakhdar Brahimi, ha annunciato da Ginevra che l’ennesimo
tentativo di sbloccare una soluzione politica per la Siria è fallito. Riuniti a Ginevra
Russia e Stati Uniti avevano lanciato un appello per una soluzione alternativa a quella
militare ma seduti a un tavolo la prospettiva è sfumata. Nel frattempo la Coalizione
Nazionale, il principale organo di opposizione politica, in esilio all’estero, ha
chiesto un posto all’ONU e alla Lega Araba, perché ormai riconosciuta da molti come
la legittima autorità. Su terreno ieri è stata una dura giornata per gli uomini di
Asad. La strenua battaglia che per giorni si è combattuta per il controllo dell’aeroporto
militare di Taftanaz, si è conclusa ieri verso le 11 con una vittoria totale delle
forze di resistenza. A combattere qui c’erano i fronti islamisti radicali al-Nousra,
Ahrar al-Cham e Taliaa al-Islamiyya. Si tratta senza dubbio del più grande successo
militare contro gli uomini di Asad ma anche la prova che l’opposizione militare è
sempre più dominata dalle frange islamiste.