2013-01-12 14:58:32

Giordania. Mons. Lahham: apriamo le nostre chiese ai profughi siriani


L'arcivescovo Maroun Lahham, vicario patriarcale per la Giordania del Patriarcato latino di Gerusalemme, apre le porte delle chiese e dei complessi parrocchiali per accogliere i rifugiati siriani. “Tutte le nostre chiese e le sale parrocchiali, a partire dai locali del centro Notre Dame de la Paix di Amman – dichiara all'Agenzia Fides – sono pronte ad accogliere i nostri fratelli siriani cristiani e musulmani, finora tenuti nel campo di Zaatari. Ci prenderemo cura di tutti quelli che riusciremo a ospitare”. Nel campo profughi di Zaatari la situazione è drammatica: le tempeste di neve e la pioggia gelida degli ultimi giorni hanno spazzato via centinaia di tende. Ieri, alcuni rappresentanti della comunità assira legati all'Assyrian Human Rights Network, avevano chiesto di aprire le porte delle chiese presenti in Giordania per accogliere i profughi di Zaatari. Le piogge torrenziali e il gelo avrebbero già causato alcune vittime, soprattutto bambini e anziani. L'appello era stato sottoscritto anche da esponenti dell'opposizione siriana, come l'attivista curdo Abdul Basit Sida. Nei giorni scorsi, il direttore di Caritas Giordania, Wael Suleiman, aveva auspicato la chiusura del campo profughi di Zaatari, dove le tormente hanno reso insostenibili le già precarie condizioni di vita, provocando rivolte tra i 60 mila profughi. Complessivamente, i profughi siriani che hanno trovato rifugio in Giordania sono oltre 280 mila. L'Arabia Saudita ha annunciato ieri di aver stanziato 10 milioni di dollari in loro favore, per finanziare iniziative d'emergenza. In totale, i profughi siriani nei Paesi del Medio Oriente sono più di 600 mila. Secondo le proiezioni fornite dall'Onu, se il conflitto continuerà, da qui a giugno potrebbero diventare oltre un milione. (A.L.)







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