Sud Corea: Lettera pastorale dei vescovi sull'evangelizzazione
L’Anno della Fede come occasione per confermare la testimonianza del Vangelo e tornare
a evangelizzare la Chiesa. È quanto scrivono i presuli della Corea del Sud nelle Lettere
pastorali inviate a tutte le diocesi del Paese asiatico. Il testo, di cui riferisce
AsiaNews, sarà letto nelle parrocchie il prossimo 13 gennaio, la domenica in cui si
celebra il Battesimo di Gesù. I vescovi esortano quindi a “rinnovare in maniera attiva
le promesse compiute durante il battesimo e confermate dalla cresima”. “Dobbiamo ritrovare
l'ardore, il metodo e l'espressione per rilanciare l'evangelizzazione del Paese –
si afferma nel testo- . Non bisogna dimenticare che quello appena passato è stato
l'anno del 50esimo anniversario dell'apertura del Concilio vaticano II, così come
il 20esimo della pubblicazione del Catechismo della Chiesa". Le piccole comunità cristiane,
scrivono ancora i vescovi, "vanno rinvigorite. Serve un'evangelizzazione sociale che
sia basata sulla cura pastorale della famiglia e dei giovani, ma che poggi sempre
sulla Dottrina sociale della Chiesa. In questo senso, le piccole comunità possono
divenire un avamposto per la fede". Il riferimento è a quei piccoli centri rurali
meno frequentati "ma anche meno colpiti dai mali del nostro tempo". L'arcivescovo
di Seoul, mons. Andrea Yeom Soo-jung, rilancia nella sua lettera cinque "motti" incentrati
sull'Anno della Fede: "La fede - scrive il presule - parte con la Parola, cresce con
la preghiera, si conferma con gli insegnamenti della Chiesa, unifica nella celebrazione
della messa, porta con sé i frutti dell'amore". Il vescovo di Daejeon, mons. Lazzaro
You Heung-sik, conclude invece il suo testo con un invito a tutti i fedeli: "Ripartiamo
dai giovani. I giovani sono il nuovo punto di vista sulla fede e sulla società e per
questo vanno protetti; ma allo stesso tempo devono divenire protagonisti non solo
della loro vita, ma anche della cura pastorale". (M.G.)