Panama: i vescovi stigmatizzano la “crescente delusione sociale”
I vescovi del Panama hanno espresso le loro preoccupazioni sulla “crescente delusione
sociale, conseguenza dell'aumento dello stress, dell'aggressività, della paura, della
tensione politica e di una perdita di valore della vita": queste le parole del comunicato
dell'Assemblea annuale della Conferenza episcopale del Panama (Cep), riunita a Panama
dal 7 gennaio e che si concluderà oggi. Il documento, pervenuto all'agenzia Fides,
è diviso in 2 parti. La prima è dedicata alla realtà ecclesiale, e vi si presenta
la nuova direzione della Cep e la cornice in cui si svolgono le due grandi celebrazioni
dell'Anno della Fede e dell'Anno Giubilare per i 500 anni della prima diocesi nel
continente. La seconda parte, sulla realtà nazionale, presenta lo sviluppo economico
del paese, associato, purtroppo, a "decisioni poco sagge, alla mancanza di dialogo
che ha portato gravi conseguenze, alle promesse non mantenute, alla mancanza di credibilità,
alla mancanza di valori e alla corruzione nella società". Dinanzi alla nuova esperienza
politica che vivrà il Paese (nel 2013 si terranno le primarie dei partiti), i vescovi
ricordano che "la firma del Patto Etico Elettorale… richiede ai candidati la presentazione
di piani e programmi di governo, di essere calmi nelle discussioni, sempre nel rispetto
delle persone e delle loro idee. Inoltre coinvolge tutti i cittadini e le organizzazioni
della società civile ad esercitare responsabilmente la loro partecipazione civica".
I vescovi infine suggeriscono di mettere la pubblica istruzione alla base di qualsiasi
programma sociale e prioritario per lo Stato, perché "l'istruzione è lo strumento
migliore per realizzare uno sviluppo reale e per superare le lacune sociali e culturali
che ancora separano i panamensi". (R.P.)