Conclusa la visita del card. Sandri in Egitto: libertà, sicurezza e dignità per i
popoli del Medio Oriente
“Ti ringraziamo Signore, perché ci hai donato di poter edificare questo spazio. L’inaugurazione
di una nuova Chiesa sottolinea il legame tra liturgia e vita”. Si è concluso così,
giovedì sera, con la celebrazione della Messa nella nuova Chiesa dedicata alla Madonna
della Pace a Sharm-El-Sheik, il viaggio in Egitto del cardinale Leonardo Sandri, iniziato
il 6 gennaio scorso. Il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, citando
l’annuncio del profeta Isaia – “In quel giorno…anche gli Egiziani riconosceranno il
Signore, lo serviranno con sacrifici e offerte… ci sarà un altare dedicato al Signore
in mezzo alla terra d’Egitto” – ha chiesto ai fedeli di non smettere di sperare, di
verificare se “veramente confidiamo nella fedeltà di Dio”. “Colui che fatto dei due
un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era posto nel mezzo” come è
scritto nella lettera agli Efesini, “oggi ci consente nella terra di Egitto di benedire
l’altare perché si possa celebrare il culto a Lui gradito”. Al termine dell’omelia,
il cardinale Sandri ha ricordato “insieme ai profughi siriani, coloro che ovunque
e purtroppo non lontano da noi vengono fatti transitare come schiavi o prigionieri
provenienti dall’Eritrea, dall’Etiopia, o da altre zone dell’Africa”, affidando alla
Madonna della Pace “la preghiera per tutti i cristiani che soffrono e per tutti i
popoli vittime delle guerre, sempre insensate. A tutti ottenga – ha detto - come Madre
del Principe della Pace, libertà (anche religiosa), sicurezza e dignità”. (L.P.)