Ancora in calo i prezzi delle case nel 2012 per crisi e difficile accesso al credito
In continuo calo i prezzi delle abitazioni in Italia. Lo segnala l’Istat. Secondo
le stime preliminari, l’indice dei prezzi diminuisce dell’1,1% rispetto al trimestre
precedente e del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2011. Il trend negativo
continua anche nell’anno appena iniziato, effetto della crisi e anche delle difficoltà
sempre crescenti di accedere ai mutui e di far fronte ai consumi. Il servizio di Gabriella
Ceraso:
Il dato significativo
è che, per il terzo trimestre consecutivo, il 2012 ha visto calare i prezzi della
abitazioni e in modo crescente rispetto all’anno precedente. Federico Polidoro
è il dirigente servizio prezzi al consumo Istat:
"Il primo trimestre abbiamo
registrato un calo dello 0,2%, nel secondo dello 2,1, nel terzo trimestre del 3,2.
Quindi, non c’è solo un calo, ma anche una tendenza all’accentuarsi di questo calo".
Una
discesa globale dunque, seppur, ripete l’Istat, frutto di andamenti divaricati tra
prezzi delle case nuove, in continua crescita, anche se contenuta, e prezzi di case
esistenti, le più determinanti, che precipitano del 5,4%:
"Nelle abitazioni
nuove ci sono alcuni costi, manodopera, materiali… che difficilmente sono comprimibili
e la cui dinamica si riverbera anche sul prezzo finale che le famiglie sostengono.
Per le abitazioni esistenti, ovviamente il discorso è parzialmente diverso, in quanto
risentono maggiormente di una crisi di domanda generale. Ricordo che le compravendite
di abitazioni hanno registrato nel secondo trimestre del 2012, rispetto al 2011, un
calo del 23,6%".
Forse, leggere in questi dati che la casa non è più il
bene "rifugio" degli italiani è eccessivo, però qualcosa è cambiato. Ancora Federico
Polidoro:
"Si tende a rimandare ovviamente una spesa così importante in
un momento di così grande difficoltà, considerando che c’è anche un problema, non
di poco conto, relativo all’erogazione dei mutui".
È comunque vero che
chi ha denaro oggi o preferisce tenerlo o attingere ai risparmi per far fronte ai
consumi inevitabili e ai prezzi crescenti. Le tasse, ad esempio, hanno gravato sul
trend negativo segnalato dall’Istat? E l’eliminazione dell’Imu potrebbe far
cambiare le cose?
"Sarebbe una valutazione azzardata. Abbiamo dei dati troppo
recenti e una vigenza dell’Imu, soprattutto relativamente alla prima casa, ancora
limitata nel tempo per poter dare una valutazione di questo tipo. Anche se, ovviamente,
in linea teorica non se ne può escludere l’influenza".
Le tendenza a decrescere
dei prezzi delle case continuerà anche nel 2013, da quanto segnala l’Istat, nonostante
l’Italia sembri fuori dal rischio della bolla immobiliare che ha colpito la Spagna:
"I
segnali che ci sono, sono sì di una tendenza a una contrazione dei prezzi, ma a una
contrazione che ancora non segue in maniera così marcata le difficoltà che sta incontrando
il mercato delle case".