2013-01-10 20:15:36

Trattativa Stato-mafia: la Procura di Palermo chiede il rinvio a giudizio di tutti gli imputati


Per la presunta trattativa Stato-mafia la Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli 11 imputati, boss, alti ufficiali dei Carabinieri, politici. La richiesta è stata formulata dal pm Nino Di Matteo, che ha così concluso nell'aula bunker dell'Ucciardone, la requisitoria cominciata mercoledì mattina. Servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3

La trattativa Stato-mafia ci fu e partì da un preciso input politico. La conclusione del pm Di Matteo è diversa da quella formulata dal presidente dell’Antimafia Pisanu che ieri, presentando il rapporto della commissione parlamentare, ha affermato che ci furono convergenze di interessi, un’iniziativa autonoma ed isolata di pezzi dello Stato, ma non una trattativa. Oggi nella sua requisitoria il pubblico ministero ha dunque chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli undici imputati nel procedimento. La richiesta riguarda i quattro capimafia corleonesi: Leoluca Bagarella, Totò Riina, Giovanni Brusca e Antonino Cinà. Tre i politici: il senatore Dell'Utri e gli ex ministri Calogero Mannino e Nicola Mancino, il quale risponde solo di falsa testimonianza. Tre gli ufficiali dell'Arma: i generali Mario Mori e Antonio Subranni e l'ex colonnello Giuseppe De Donno. Infine, Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino. Stralciata invece la posizione del boss Bernardo Provenzano. I reati contestati risalgono al periodo delle stragi del '92-'93. Il patto sarebbe stato suggellato, secondo l'accusa, per evitare nuovi attentati: in cambio sarebbe stato offerto un ammorbidimento del 41 bis, il regime di carcere duro previsto per i detenuti legati a Cosa nostra.

Ultimo aggiornamento: 11 gennaio







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