Francia: appello dei vescovi a non dimenticare Haiti, a tre anni dal sisma
Era il 12 gennaio 2010 quando un devastante terremoto di magnitudo 7 sulla scala Richter
colpiva Haiti, procurando 222mila vittime ed 1,3 milioni di sfollati. A tre anni dal
sisma, nei giorni scorsi, una delegazione della Conferenza episcopale francese (Cef)
– rappresentata da mons. Marc Stenger e padre Luc Lalire, responsabili dell’America
Latina nell’ambito della Cef - ha compiuto una visita di solidarietà sull’isola. Al
termine del viaggio, i due presuli hanno diffuso una nota per descrivere la drammatica
situazione di Haiti: si parla di “un popolo provato dal sisma”, di “persone rimaste
traumatizzate a vita sia a livello fisico, sia psicologico e materiale”, di una “situazione
politica poco brillante”, in cui è in dubbio “la promozione del bene comune”. Nonostante
ciò, tuttavia, scrivono i vescovi francesi, la popolazione di Haiti “vuole vivere”
e tale desiderio “è fondato sulla fede”. Di qui, la sottolineatura che la Cef fa al
grande lavoro portato avanti dalla Caritas locale, dalle suore, dai missionari e dai
seminaristi di Port-au-Prince che hanno contribuito e stanno contribuendo alla ricostruzione
del Paese. “Una ricostruzione – si legge nella nota – che non è solo quella degli
edifici, ma anche quella dell’insieme della comunità”. Per questo, mons. Stenger e
padre Lalire chiedono “alla Chiesa di Francia e a tutti gli uomini di buona volontà:
“Non dimentichiamo Haiti!”. “Bisogna restare solidali – prosegue la nota – nel sostenere
gli sforzi già intrapresi”, poiché “uomini, donne, sacerdoti, religiosi, religiose
e volontari laici sono impegnati nello sforzo colossale della ricostruzione. Incoraggiamoli!”.
Quindi i presuli francesi concludono: “Haiti vive!”. (I.P.)