Colombia. Processo di pace: le Farc non prorogheranno la tregua
Proseguirà fino e non oltre il 20 gennaio il cessate-il-fuoco decretato unilateralmente
dalle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) nell’ambito del processo di
pace con il governo il 20 novembre scorso, il primo da parte della guerriglia negli
ultimi dieci anni. “Non ci sarà un’estensione, non abbiamo contemplato questa possibilità.
L’unica possibilità è un cessate-il-fuoco ma bilaterale” ha detto il capo dei negoziatori
delle Farc Iván Márquez parlando ai giornalisti all’Avana, dove il 14 gennaio riprenderanno
i colloqui. Di fatto, il governo non ha previsto finora alcuna cessazione delle ostilità
e durante le trattative ha anche inferto duri colpi al gruppo armato, tra cui un bombardamento
in un’area vicino al confine con l’Ecuador a dicembre in cui sono stati uccisi almeno
20 ribelli. Nel frattempo, i negoziatori delle Farc hanno ricevuto in questi giorni
il rapporto del Forum di politica di sviluppo agrario integrale ospitato a metà dicembre
a Bogotá; uno spazio creato per raccogliere la voce di centinaia di esponenti della
società civile in merito al primo punto dell’agenda delle trattative nonché alla base
della sollevazione in armi delle Farc, mezzo secolo fa, la questione agraria. L’ufficio
delle Nazioni Unite in Colombia e l’Università nazionale colombiana, organizzatori
del Forum, hanno raccolto in 11 volumi le 546 proposte emerse dai partecipanti, in
rappresentanza di 522 organizzazioni dei 32 dipartimenti amministrativi del Paese.
Proposte che entreranno nel vivo del dibattito alla sua ripresa, lunedì prossimo.
(R.P.)