20 anni del Catechismo: Papa e vescovi unici interpreti del deposito della fede
Dopo la pausa delle festività natalizie e di inizio anno, torna il ciclo di riflessioni
del gesuita, padre Dariusz Kowalczyk, dedicate ai 20 anni dalla pubblicazione
de Catechismo della Chiesa Cattolica. Nella nona puntata, il religioso si sofferma
sull’interpretazione del deposito della fede, affidata al magistero del Papa e dei
vescovi:
La Sacra Tradizione
e la Sacra Scrittura, che sono due modi di trasmettere la Rivelazione divina, non
costituiscono delle realtà fisse ma, in quanto affidate alla comunità della Chiesa,
sono realtà custodite, praticate e professate in modi sempre nuovi e allo stesso tempo
fedeli all’insegnamento degli Apostoli. Tale fedeltà, per non ripetere le stesse formule
senza comprendere il loro significato, esige un’interpretazione continua. Dobbiamo
quindi compiere lo sforzo di esprimere il mistero della fede in un linguaggio sempre
più adeguato.
L’interpretazione della Sacra Scrittura e della Sacra Tradizione
non cambia la validità dei dogmi ma – al contrario – costituisce una condizione sine
qua non di una fedele traduzione del Credo in ogni epoca e in ogni generazione
e cultura. Il Catechismo, al numero 85, ci ricorda che “l’ufficio di interpretare
la Parola di Dio scritta o trasmessa è stato affidato al solo Magistero vivente della
Chiesa”, cioè ai vescovi in comunione con il Papa. Il Magistero però non si pone al
di sopra della Parola di Dio, ma invece la serve, l’ascolta, la custodisce e la espone.
Si può dire che il servizio del Magistero è la realizzazione concreta della promessa
di Gesù: “Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera” (Gv 16,13).
L’assistenza
dello Spirito Santo non si realizza in modo democratico come se la verità rivelata
potesse essere ridotta alle opinioni umane di maggioranza. Lo Spirito agisce in tutta
la Chiesa, ma in momenti opportuni si esprime precisamente in quanto possibile attraverso
il Magistero della Chiesa. Non cerchiamo dunque di costruirci una fede a nostro piacimento,
conforme alla nostra visione, ma ricordiamoci le parole pronunciate da Cristo ai suoi
Apostoli: “Chi ascolta voi, ascolta me” (Lc 10,16)