Nordest: 50 mila immigrati in meno. Mons. Tessarollo: famiglie disgregate, crisi acuta
La situazione degli immigrati nel Nordest nell’attuale fase di crisi economica: è
il tema al centro della conferenza stampa, tenutasi ieri a Venezia, alla quale hanno
partecipato mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia, mons. Ferruccio Sant,
coordinatore triveneto della Commissione Migrantes, e mons. Adriano Tessarollo,
vescovo di Chioggia. Quest'ultimo traccia un quadro della situazione degli immigrati
nel Nordest nell'intervista di Amedeo Lomonaco:
R. - Nel Nordest,
abbiamo un grande numero di immigrati. Però, la cosa che immediatamente colpisce è
che a causa della crisi proprio a causa e della difficoltà nel trovare lavoro, abbiamo
una diminuzione di circa 50 mila immigrati in meno proprio nel Nordest. Si crea così
il problema della conseguente disoccupazione e disgregazione delle famiglie, perché
tornano in patria componenti della famiglia, dato che qui non possono essere aiutati.
Questo è il primo impatto della crisi attuale.
D. - Questo impatto avrà, probabilmente,
degli effetti negativi anche per l’economia della regione…
R. - Solitamente,
nell'opinione comune si dice: questi vengono a portarci via il nostro lavoro. Mentre
si sa che sono anche una risorsa, perché svolgono determinati lavori, producono reddito
e sono capaci anche di qualche imprenditorialità. Quindi, anche questo accresce il
peso delle conseguenze della crisi. D’altra parte, ci sentiamo di seguire con maggiore
attenzione queste comunità e noi nel Nordest accogliamo qui circa una sessantina di
sacerdoti, provenienti dai Paesi di origine di questi migranti, principalmente da
Europa dell’Est, Africa, Estremo Oriente, America del Sud…
D. - Tra pochi giorni,
il 13 gennaio, si celebrerà, la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. In
che modo la Chiesa locale procede nell’opera di accompagnamento, di sostegno, di cura
pastorale delle comunità cattoliche straniere presenti nel Nordest?
R. - Già
ieri - nella giornata dell’Epifania - in molte delle nostre diocesi e comunità è stata
celebrata la Festa dei Popoli, per offrire una possibilità di integrazione. In questa
Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che ha come tema “Migrazioni: pellegrinaggio
di fede e di speranza”, noi vorremmo diffondere questo messaggio. Come comunità cristiana,
dovremmo essere in grado di stare accanto a queste persone, che hanno vissuto una
certa sofferenza uscendo dai loro territori e che conservano nel cuore la speranza
di una gioia, di una serenità, di una vita più gioiosa, con più certezze. Come cristiani,
quindi, invitiamo le nostre comunità a rendere presente questo segno della speranza,
attraverso la nostra accoglienza.