Cile: la Chiesa contro l’intensificarsi delle violenze nella regione dell’Araucanía
Un appello alla pace nella regione dell’Araucanía, in Cile, viene dalla comunità cattolica
locale, stanca di un conflitto di vecchia data, che si trascina – ricorda Fides –
da quando piccoli gruppi indigeni radicali hanno rivendicato la proprietà di terre
ancestrali e l’autonomia dell’area. Nell’ultimo periodo la situazione è tornata ad
acutizzarsi e si registrano diversi incendi appiccati a case nell’area, nell’ultimo
dei quali, il 4 gennaio scorso nel comune di Vilcún, a 25 km dalla capitale nella
zona di La Araucanía, è rimasta uccisa una coppia. Così il vicario generale della
diocesi di San José de Temuco, padre Giglio Linfati Cantergiani, ha rilasciato nel
merito una dichiarazione in cui ha anche citato il messaggio del Papa per la Giornata
Mondiale della Pace di quest’anno: “Deploriamo profondamente quanto sta vivendo la
regione, questi atti irrazionali per la convivenza umana e democratica e preghiamo
Dio che non si ripetano più questi eventi – ha detto – basta violenza che genera violenza,
devono regnare la giustizia, il dialogo e la pace”. “Come Chiesa – ha concluso – riaffermiamo
che il dialogo nella verità è l’unico modo responsabile per costruire una società
in cui ci sia sempre giustizia per tutti”. Gli fa eco il presidente del Cile che,
immediatamente recatosi nella zona, ha promesso: “Questo governo lavorerà per combattere
il terrorismo che sta colpendo la zona e si applicherà la legge con tutto il rigore”.
(R.B.)