Medio Oriente: oltre mille palestinesi cacciati dalle loro case in Cisgiordania
L’evacuazione di massa più imponente degli ultimi dieci anni. E’ quella messa in atto
alla mezzanotte di ieri dall’esercito israeliano nella “fire zone”, area militarizzata
al confine tra la West Bank e la Giordania dove è vietato qualsiasi tipo di insediamento
umano. Oltre mille abitanti palestinesi, circa cento famiglie, hanno dovuto arrangiarsi
per trovare un riparo durante la gelida notte passata fuori dalle proprie case. La
popolazione evacuata, considerata “illegale” dalle autorità israeliane, aveva già
protestato in passato contro simili imposizioni, soprattutto perché dovranno attendere
l’autorizzazione dell’esercito per far rientro nelle proprie abitazioni. Come riportato
dall’agenzia Asianews, l’area d’interdizione (la cosiddetta “fire zone”) comprende
circa il 18% del territorio della Cigiordania. Dal 1997 ad oggi gli insediamenti di
coloni israeliani hanno occupato oltre 5 chilometri quadrati di terreno coltivabile.
Le improvvise evacuazioni imposte dall’esercito israeliano colpiscono comunità spesso
prive dei servizi più fondamentali come l’acqua, l’energia elettrica e il gas. In
queste zone le famiglie devono fare i conti con le continue demolizioni delle case
e con l’assenza di strutture come scuole e ospedali. (L.P.)