Elezioni in Ecuador. I vescovi: scegliere proposte politiche compatibili con la fede
I vescovi dell’Ecuador, in un messaggio pubblicato in occasione dell’inizio della
campagna elettorale, auspicano che la sfida delle urne sia orientata a salvaguardare
un’autentica democrazia. Il prossimo 17 febbraio circa dodici milioni di ecuadoregni
saranno chiamati al voto per eleggere il nuovo capo dello Stato. Nel documento si
rammenta che i laici cristiani hanno l’obbligo morale di discernere circa la compatibilità
delle proposte politiche con la fede e la morale di vita cristiana e non devono aderire
a sistemi ideologici che si oppongano ad essa. Nel messaggio i presuli sottolineano
che in una società democratica è il cittadino che delega il potere ai propri governanti.
Il popolo non è “una moltitudine amorfa che si può manipolare o strumentalizzare”,
ma va inteso come un insieme di persone che hanno una propria visione della “cosa
pubblica”. In questo senso, i vescovi esortano il governo a rispettare l’ordinamento
giuridico come anche la divisione e autonomia tra i poteri dello Stato. Si chiede
inoltre ai candidati alla presidenza di centrare la propria campagna sulla discussione
dei progetti piuttosto che sulle offese e gli attacchi personali. “Non si tratta –
spiegano i presuli - di una lotta cieca e chiusa degli uni contro gli altri ma della
possibilità di presentare valide scelte politiche e programmi di governo”. Nel messaggio
si esortano poi gli elettori ad esercitare il proprio diritto e dovere di votare con
coerenza in favore della difesa della vita dal concepimento alla fine naturale, e
della famiglia costituita da un uomo e una donna. “Lo Stato viene dopo la persona
e non ha il compito di concedere diritti, bensì quello di riconoscere, promuovere
e garantire i diritti umani e civili”, si sottolinea nel messaggio dei vescovi che
ribadiscono il proprio dovere di pastori di illuminare sulla realtà politica, sociale
ed economica del Paese alla luce del Vangelo. “I vescovi non devono appoggiare acriticamente
ogni governo, mantenere una cieca opposizione e nemmeno astenersi da qualsiasi intervento”.
“Ai politici cristiani che vivono il precetto della carità si chiede una chiara e
trasparente testimonianza nel esercizio delle proprie responsabilità”. (A cura
di Alina Tufani)