Dimessa dall’ospedale la ragazza pakistana ferita dai talebani
La ragazza quindicenne pakistana, Malala Yousafzai, ferita dai talebani ha lasciato
l’ospedale dove era ricoverata. Malala, bersaglio dell’odio fondamentalista per la
sua campagna in difesa del diritto all’istruzione delle donne, sarà sottoposta prossimamente
ad un intervento chirurgico di ricostruzione del cranio. Lo scorso ottobre, all’uscita
da scuola, due uomini le avevano sparato. Un proiettile aveva sfiorato il cervello
e perforato il cranio. La ragazza aveva perso molto sangue. Ma le sue condizioni,
rimaste gravi per un lungo periodo, sono migliorate. La sua vicenda ha commosso e
indignato il mondo. Il suo volto è diventato il simbolo della lotta contro le derive
estremiste che cercano di negare diritti fondamentali, come quello allo studio. Oltre
250 mila persone hanno firmato una petizione per candidarla al premio Nobel per la
pace. Nel 2009, Malala in un diario in lingua urdu, aveva denunciato le atrocità commesse
dai talebani nella valle di Swat. Lo scorso anno ha ricevuto il primo premio nazionale
per la pace dal governo di Islamabad ed è stata segnalata per l'"International children's
peace prize" dal gruppo Kidsrights foundation. Ma quasi contemporaneamente è stata
messa da gruppi talebani "in cima" alla lista degli obiettivi da colpire. (A.L.)