Libano: media islamici legati a Hezbollah rendono omaggio al Natale cristiano
Nel periodo natalizio i media libanesi affiliati a Hezbollah hanno dato molto risalto
alle celebrazioni cristiane: “La sollecitudine di molti di mezzi di comunicazione
musulmani – ha spiegato alla Fides padre Paul Karam, direttore nazionale delle Pontificie
opere missionarie (Pom) nel Paese – richiama la specificità tradizionale della vita
libanese, dove cristiani e musulmani condividono una certa socialità anche al livello
delle feste religiose”. Il 25 dicembre, infatti, la radio Al-Nour ha reso omaggio
alla nascita di Gesù attraverso una selezione di canti religiosi della tradizione,
mentre i servizi informativi hanno mandato approfondimenti sulla figura di Cristo;
non è inusuale, inoltre, che le famiglie cristiane visitino quelle islamiche nel corso
del Ramadan e che avvenga il contrario per Natale o per Pasqua. Inoltre, molti bambini
delle famiglie musulmane di profughi siriani hanno ricevuto regali natalizi dalle
parrocchie, al pari dei piccoli profughi delle famiglie cristiane. Alcuni media legati
al Movimento patriottico libero, formazione cristiana maronita guidata dal generale
Michel Aoun e alleata con gli sciiti di Hezbollah, poi, hanno dato risalto alle campagne
dei gruppi salafiti locali contro il Natale cristiano, sottolineando la matrice sunnita
dell’integralismo salafita e molti servizi hanno messo in evidenza le pressioni esercitate
sulla municipalità di Tripoli per ridurre al minimo le decorazioni natalizie bollandole
come blasfeme e contrarie all’Islam. Tra le voci contrarie, ed esempio, il leader
salafita Omar Bakri Fostock che ha intimato ai fedeli musulmani di non partecipare
alle celebrazioni del Natale, definendo questa abitudine di molti islamici una forma
di “eresia”. (R.B.)