2013-01-02 08:08:09

Siria: ancora scontri a Damasco e ad Aleppo


In Siria, rimane chiuso l'aeroporto internazionale di Aleppo dopo aver subito una serie di attacchi da parte dei ribelli che controllano gran parte della regione e diversi quartieri della città. Intanto non si fermano i raid aerei su Damasco. Marina Calculli:RealAudioMP3

L’anno nuovo non comincia diversamente in Siria, anche se i ribelli promettono che Bashar non finirà il 2013 al potere. Fin dalle prime ore del 1 gennaio i raid dell’esercito hanno ripreso a tartassare la periferia di Damasco e sempre qui sono stati rinvenuti 30 cadaveri senza testa. Il bilancio di ieri è di oltre 130 morti cui si aggiungono le 160 vittime del 31 dicembre. Nella notte di capodanno una manifestazione aveva sfidato il regime a Damasco, augurando un anno nero al raìs. Nel centro della capitale invece qualcuno era uscito in strada a festeggiare, seminando il panico tra gli abitanti. D’altra parte, non più di due o tre ristoranti erano rimasti aperti. C’è poco da festeggiare anche per la ricca borghesia damascena. Intanto Homs è sempre sotto assedio. Ad Aleppo invece l’aeroporto della città, seconda nel paese per grandezza e importanza, è stato chiuso a causa dei combattimenti sempre più intensi. Si teme che una chiusura prolungata dell’unica via di comunicazione ancora ben funzionante nella zona possa esacerbare la crisi umanitaria. Il governo nel frattempo si è detto pronto ad una soluzione negoziata dopo l’annuncio di un piano di uscita dalla crisi da parte di Lakhdar Brahimi. Mosca, alleata di Assad, ha invece per la prima volta lasciato intendere che il regime è destinato, presto o tardi, a capitolare.







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