2012-12-31 14:02:56

India: proteste contro i casi di stupro. Sonia Ghandi: combattere violenza sulle donne


Stanno suscitando manifestazioni e forti reazioni in India i continui casi di stupro. Domenica si sono svolti i funerali della giovane studentessa di 23 anni, deceduta dopo aver subito violenza da 6 uomini. Le autorità indiane hanno intanto riaperto parzialmente il centro di New Delhi, che per tre giorni era stato chiuso al traffico per impedire manifestazioni di protesta in seguito alla morte della ragazza stuprata. Continua invece il sit-in pacifico di un migliaio di ragazzi nei pressi nell'area dell'antico Osservatorio astronomico del Jantar Mantar. Il servizio di Debora Donnini:RealAudioMP3

L’India piange le sue vittime: si susseguono giorno dopo giorno casi di ragazze stuprate. Sono stati 754 gli uomini denunciati per stupro tra gennaio e novembre di quest’anno nella capitale indiana New Delhi. Il numero è in costante aumento ed è il più alto degli ultimi 5 anni. L’ultimo caso quello di una ragazza di 15 anni dalit, che in India significa appartenente alla casta più bassa, quella degli intoccabili. La giovane ha denunciato di essere stata violentata ripetutamente da tre uomini che l’hanno tenuta nelle loro mani per 15 giorni. Intanto, i familiari della ragazza di 23 anni – il cui nome non è stato rivelato – violentata 13 giorni fa a bordo di un autobus in servizio nel centro di New Dehli e deceduta tre giorni fa, chiedono l’impiccagione per i sei stupratori, ora accusati formalmente di omicidio. La giovane avrebbe dovuto sposarsi a febbraio con il fidanzato, rimasto ferito nell’aggressione. Ieri, si sono svolti i funerali della ragazza, con la cremazione avvenuta dopo il ritorno della salma da Singapore, dove era stata trasferita nel tentativo di guarirla dalle ferite riportate nelle violenze. A condannare il crimine e chiedere che il governo indiano si muova concretamente contro casi del genere è stato anche il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Sonia Gandhi, capo del Partito del Congresso al governo, ha accolto la salma della giovane all’aeroporto, al suo rientro in patria. Sentiamo le sue parole:

"To all of you, who have stood vigil…
A voi tutte, che avete vegliato per lei, che avete espresso pubblicamente la vostra rabbia e la vostra angoscia, che vi siete riversate numerose nelle piazze per sostenerla: voglio assicurarvi che la vostra voce è stata sentita. Come donna e come madre, so quello che provate. Vi chiedo di mantenere la calma per contribuire a rafforzare la nostra comune volontà di combattere la minaccia rappresentata dalla violenza contro le donne".







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