2012-12-30 11:18:34

Belletti: società attenta agli individui non alle famiglie


La famiglia è la cellula della società: dalla famiglia dipende il futuro di ogni Paese. Ma come viene trattata la famiglia, in particolare in Italia? Federico Piana lo ha chiesto a Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari:RealAudioMP3

R. – Tante parole, ma pochi fatti in questi ultimi anni … Diciamo che, almeno nel discorso pubblico, la famiglia è tornata all’attenzione di tutti. Però, di fatto, soprattutto in questi ultimi cinque anni di grande crisi economica, sociale e anche di valori la famiglia ha dovuto – come si dice – cantare e portare la croce: ha sopportato tantissime difficoltà con pochissimi aiuti.

D. – Quali sarebbero le cose che servirebbero alla famiglia?

R. – Bè, prima di tutto un clima culturale positivo. Cioè, oggi spesso quando una famiglia va in giro con tre o quattro figli, gli sguardi che riceve sono di disapprovazione. Oggi, se un ragazzo dice: “Tra sei mesi mi sposo”, la cosa che si sente dire è: “Ma sei proprio sicuro? Ma è proprio necessario?”. Trent’anni fa, si veniva incoraggiati: c’era tutta la società che accompagnava i progetti di famiglia. Oggi la famiglia è sola. E poi, la società deve produrre sostegni veri: deve aiutare la conciliazione tra famiglia e lavoro, deve aiutare le funzioni di cura perché le persone fragili sono curate dalle famiglie che però spesso sono sole o con pochissimi aiuti dai servizi pubblici. E poi il primo, ma forse il più importante nel nostro Paese, è il tema del fisco: riuscire a sostenere le famiglie alleggerendo la pressione fiscale per le famiglie con figli. Oggi, il fisco porta via molto più di quello che dovrebbe dare, alle famiglie con figli!

D. – Da un punto di vista fiscale, cosa si potrebbe e si dovrebbe fare? Quali sono le ricette che voi avete in mente?

R. – L’idea di fondo che noi abbiamo proposto è: tutte le risorse che si devono dedicare a curare e ad educare i propri figli non devono essere tassate. Quindi noi chiediamo una no-tax area familiare, nel senso che deve crescere in misura molto significativa in funzione del numero dei figli. Diciamo che il costo di un figlio, solamente per dargli le cose necessarie, è di 300 euro al mese. Ecco: bisognerebbe che lo Stato riconoscesse che questi 300 euro al mese non sono soldi spesi dalla famiglia per una libera scelta, ma sono soldi spesi per il bene comune, per il futuro di tutta la società. E quindi dovrebbe essere sostenuta in questo ordine di grandezza.

D. – Molto semplice, come concetto. Ma come mai non si è mai applicato, secondo lei?

R. – C’è tanta ideologia: pochi hanno davvero a cuore il futuro della famiglia. Questa è una società che pensa agli individui e quindi non vede la famiglia come luogo generativo del Paese. E invece, la famiglia è davvero la cellula fondamentale della società. E quindi, c’è un po’ di ideologia contro la famiglia, a favore delle libertà dei singoli, e poi anche l’idea che la famiglia viene considerata solamente quando è fragile: non è considerata come un motore di sviluppo del Paese. Dovrebbe, invece, essere un luogo in cui investire: come custodiamo le nostre acque, i nostri beni culturali, il nostro ambiente naturale, così dovremmo investire nella famiglia, perché la famiglia è davvero uno dei capitali più preziosi del nostro Paese.







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