Appello di Monti su Avvenire per la liberazione di Asia Bibi
''La sua storia è un esempio eclatante di come oggi essere seguaci della parola di
Cristo possa poter diventare una colpa, laddove l'estremismo non esita a fermarsi
neanche davanti ad una donna sola e indifesa''. Mario Monti interviene sull'Avvenire
a sostegno della richiesta del Papa di liberare Asia Bibi, la contadina pakistana
di 47 anni, sposata e madre di cinque figli, cristiana, accusata di blasfemia, cioè
di aver parlato male di Maometto, e condannata a morte sulla base di quanto dichiarato
da altre donne. Monti chiede la libertà per Asia Bibi "prima ancora che come presidente
del Consiglio, come uomo e come cristiano''. Quindi ricorda l'appello rivolto al presidente
del Pakistan dal Papa ed anche l'appello fatto nell'agosto del 1947 da Ali Jinnah,
uno dei padri fondatori, che inneggiava alla libertà religiosa ("Voi siete liberi
di frequentare i vostri templi, siete liberi di andare nelle vostre moschee o in qualsiasi
altro luogo di culto dello Stato del Pakistan") per segnalare che "evidentemente,
rispetto a quelle parole, "qualcosa è andato storto. Ma l'Islam non è quello dei fondamentalismi
e delle torture, delle vendette e dell'egemonia culturale della sopraffazione". E
quindi, "anche per questo il Pakistan – conclude Monti - è davanti ad una grande prova".
La prima pagina di Avvenire riporta anche le prime 5mila firme ricevute per la campagna
lanciata per la liberazione di Asia Bibi e gli interventi dei presidenti di Senato
e Camera, Schifani e Fini.