India: morta la giovane vittima di uno stupro. Il card. Gracias: manca ancora uguaglianza
tra uomini e donne
Si sono tenuti stamani all'alba a New Delhi i funerali della giovane indiana 23enne
morta venerdì scorso dopo uno stupro di gruppo. Subito dopo, il corpo è stato cremato
come vuole la tradizione induista. Il premier Singh ha assicurato che il sacrificio
di questa giovane donna non sarà inutile. Un appello alla calma è arrivato dalla leader
del Partito del Congresso, Sonia Ghandi. Ad esprimere la vicinanza della Chiesa, il
cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza
episcopale indiana. Cecilia Seppia:
Dopo il trauma
cranico, le infezioni ai polmoni e all’addome, l’arresto cardiaco e i cinque interventi
chirurgici subiti, la giovane di 23 anni, ennesima vittima di uno stupro di gruppo
avvenuto a New Delhi, non ce l’ha fatta. E’ morta al Mount Elisabeth Hospital di Singapore
dove era stata trasferita per ricevere cure più adeguate. Migliaia di giovani si sono
subito riversati per le vie della capitale in segno di protesta, ma anche di solidarietà
con la famiglia, mentre le autorità hanno schierato agenti in assetto antisommossa,
chiuso gli accessi a 10 stazioni della metropolitana, circondato, a scopo precauzionale,
i principali edifici governativi. Il premier Singh, dal canto suo, ha garantito l’impegno
del governo per la sicurezza delle donne e ha promesso che il sacrificio di questa
giovane non sarà inutile. Intanto il capo della polizia ha reso noto di aver formalmente
incriminato per omicidio i sei uomini tra i 20 e i 40 anni già arrestati alcune ore
dopo la violenza. Ad esprimere dolore per quanto accaduto l’arcivescovo di Mumbai,
il cardinale Oswald Gracias, che ha ribadito la necessità di ripensare i valori alla
base della società indiana, seguendo i principi del Vangelo. Sentiamo le sue parole:
R.
– E’ una cosa tristissima da vedere nella società indiana. Ci ha lasciati tutti sconvolti.
Ho parlato di questa tragedia anche a Natale. In questo momento di dolore siamo vicini
alla famiglia, naturalmente. Io penso che questo sia un momento per la società di
ripensare ai propri principi, perché abbiamo perso il senso dell’etica, della morale,
dei valori. Forse questo è un momento per abbracciare Gesù e così il rispetto della
donna, il rispetto della persona secondo i principi del Vangelo. Mettiamo di nuovo
Gesù Cristo al centro della nostra vita.
D. –Eminenza, cosa dovrebbe fare il
governo a questo punto, servono misure concrete? Cosa invece sta facendo la Chiesa?
R.
– Personalmente, ritengo che le leggi siano sufficienti, non dobbiamo avere nuove
leggi. Ma è fondamentale il senso del rispetto per la donna, così come attuare, finalmente,
l’uguaglianza della donna e dell’uomo nella società indiana. Dobbiamo riflettere sul
perché sia avvenuta questa cosa. La Chiesa fa molto per questa causa. Ci sono commissioni
dedicate al miglioramento della condizione delle donne. Anche nell’ambito della nostra
Conferenza episcopale abbiamo una Commissione che lavora per i diritti delle donne.
Nella mia diocesi di Mumbai ieri si sono riuniti per discutere le cause di tutto questo
e cosa possiamo fare perché questo non accada di nuovo nel futuro. In tutte le parrocchie
di Mumbai si pregherà e durante l’omelia della Messa si ribadirà l'appello al rispetto
per la donna.
A lanciare un invito alla calma e alla collaborazione, la leader
del Partito del Congresso Sonia Ghandi. “Vi assicuro - ha detto ai cittadini di vari
schieramenti politici e associazioni - che la vostra voce e la vostra rabbia saranno
ascoltate e che sarà fatta ogni cosa per punire i colpevoli in modo adeguato”. In
molte chiese sono state organizzate veglie di preghiera per Damini, così è stata chiamata
la giovane la cui identità non è stata ancora rivelata.