Il Papa: pregate per i cristiani del Medio Oriente. Mons. Warduni: pronti a dare
la vita per testimoniare Cristo
“Perché le comunità cristiane del Medio Oriente, spesso discriminate, ricevano dallo
Spirito Santo la forza della fedeltà e della perseveranza”. E’ questa l’intenzione
missionaria di preghiera del Papa per il mese di gennaio. Benedetto XVI torna dunque
a rivolgere il suo pensiero ai cristiani del Medio Oriente. Una vicinanza che ha grande
significato per i fedeli della regione, come testimonia mons. Shlemon Warduni,
vescovo ausiliare di Baghdad, raggiunto telefonicamente in Iraq da Alessandro Gisotti:
R. – Il Papa
ha fatto tante cose per dimostrare il suo amore per tutto il Medio Oriente, non soltanto
per i cristiani. Questo è stato confermato dalla sua visita in Libano, ultimamente,
e dal suo messaggio di pace: ecco di nuovo il suo cuore paterno che va verso l’Oriente,
dove è nato Nostro Signore, per la salvezza di tutto il mondo! Noi dobbiamo ringraziare
il Signore perché diverse volte il Santo Padre ha ricordato che c’è un tentativo di
svuotare il Medio Oriente, la regione nella quale è venuto il Cristo, svuotarlo dai
cristiani. Ma come dice il Santo Padre, siamo sicuri che questo non avverrà perché
il Bambino Gesù non lo permetterà.
D. – Quale testimonianza danno i cristiani
dell’Iraq, i cristiani del Medio Oriente – spesso discriminati e perseguitati – agli
altri fratelli nella fede, che magari sono anche un po’ lontani e a volte dimenticano
le sofferenze dei loro fratelli cristiani in Medio Oriente?
R. – La nostra
testimonianza è quella di aggrapparci a Cristo, Nostro Signore; di prendere il buon
esempio da Lui, mite e umile di cuore, e di ascoltare quella sua frase che dice: “Non
abbiate paura: io sono con voi fino alla fine del mondo”. Lui che ha costituito, che
ha fondato la Chiesa, lui sarà con noi sempre! Siamo pronti anche a dare la nostra
vita, ad essere fermi nella fede per testimoniare Cristo, Lui, Re della pace.
D.
– Qual è la sua speranza e il suo auspicio per l’anno che verrà, soprattutto per le
comunità cristiane del Medio Oriente, e in particolare per la sua comunità cristiana
dell’Iraq?
R. – La mia speranza è che quest’anno possa essere un anno di pace
e di sicurezza e di dialogo, perché purtroppo ci sono divisioni tra tutte le parti,
in Medio Oriente: non soltanto contro i cristiani, ma popolo contro popolo, una ideologia
contro l’altra, una religione contro l’altra … Per questo, insieme al Papa noi preghiamo
e chiediamo al Signore di ascoltare le nostre voci: non è possibile che Lui, Re della
pace, ci lasci in questo caos! Lui è la nostra speranza, in Lui confidiamo e specialmente
chiediamo al Bambino di Betlemme di darci pace e sicurezza.