A Lecce, in Marcia per la Pace, nel ricordo di don Tonino Bello
Anche quest'anno la
Marcia nazionale della Pace del 31 dicembre, che si svolge a Lecce, coinvolge tutta
la Chiesa italiana, ed è una risposta all'intuizione di Paolo VI che volle dedicare
il 1° gennaio alla riflessione e alla preghiera per la pace nel mondo. "Ci ritroviamo
con la Caritas italiana, l'Azione cattolica e Pax Christi - spiega l'arcivescovo
metropolita di Lecce, mons. D'Ambrosio - per vivere un capodanno alternativo,
fatto di preghiera, riflessione e digiuno". I partecipanti alla marcia digiuneranno
e destineranno i soldi della cena ai detenuti del carcere di Lecce, anche loro afflitti
da gravissime condizioni di sovraffollamento. "Dopo 12 mesi di delusioni e paure
- spiega mons. D'Ambrosio - ci apriamo al nuovo anno invocando il Principe della pace,
Colui che in questo Natale ci siamo prostrati ad adorare". "Benedetto XVI - continua
il presule - per il suo Messaggio per la giornata della Pace di quest'anno ha scelto
il tema 'Beati gli operatori di pace'. Un modo per ricordarci che le promesse delle
Beatitudini si realizzano nella misura in cui l'uomo fa della pace il suo impegno
quotidiano". "La scelta di Lecce - aggiunge mons. D'Ambrosio - è avvenuta nella
Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, di cui faccio parte, tenendo conto
che proprio vent'anni fa un vescovo salentino, profeta della pace, come don Tonino
Bello, già stremato dalla malattia, compiva una storica marcia della pace nel gelo
di Sarajevo, nel pieno della guerra dei Balcani. Come suoi conterranei ci sentiamo
chiamati a raccogliere la fiaccola della pace". (A cura di Fabio Colagrande)