2012-12-28 14:25:48

Russia: Putin firma la legge anti-adozioni negli Usa


Sono passate poche ore dalla sua unanime approvazione nel Consiglio federale russo, e il divieto per i cittadini statunitensi di adottare bambini russi è già diventato legge. Il presidente Vladimir Putin lo ha firmato oggi, nonostante le voci contrarie presenti all’interno del governo russo e il recente intervento del portavoce del Dipartimento di Stato Usa Patrick Ventrell, che aveva fortemente criticato la proposta di legge, esortando il governo di Medvedev a “non intrappolare gli orfani russi nelle questioni politiche”. Ventrell aveva dichiarato: “abbiamo più volte ripetuto chiaramente, sia in pubblico che in privato, la nostra profonda preoccupazione per la proposta votata dal Parlamento russo”. Le relazioni tra Russia e Usa si erano incrinate a causa del cosiddetto “Magnitsky Act”, adottato dal Congresso e firmato dal presidente Obama all’inizio di dicembre. Tale legge non permette di viaggiare o possedere immobili negli Stati Uniti ai cittadini russi accusati di violazione dei diritti umani. Il titolo della norma è dovuto al caso di Sergei Magnitsky, un rappresentante della Hermitage Capital Management che nel novembre del 2009 è deceduto nel carcere russo dove stava scontando una pena per presunta evasione fiscale. Magnitsky aveva scoperto una rete di corruzione che coinvolgeva funzionari del fisco e il suo caso era diventato un simbolo della lotta contro la corruzione in Russia. L’anno scorso un rapporto ufficiale russo ha concluso che Magnitsky venne torturato e ammanettato nella sua cella. La norma firmata da Putin capovolge i piani di numerose famiglie americane: nel 2011 almeno un orfano russo su tre veniva adottato da famiglie statunitensi, e si stima che negli ultimi venti anni più di 60mila russi siano stati presi in carico dalle famiglie americane. Dopo la firma, Il presidente della Federazione russa ha affermato: “Probabilmente ci sono molti luoghi nel mondo in cui gli standard di vita sono migliori dei nostri. E quindi? Dovremmo forse mandarci tutti i nostri bambini, o trasferirci tutti?”. (L.P.)







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