Risale allo scorso
ottobre l'impianto del primo cuore artificiale al Policlinico Gemelli. Il paziente,
un uomo di 64 anni con gravi scompensi cardiaci, sta bene ed è tornato alla sua vita
normale. Le donazioni di cuore sono diminuite e non solo per mancanza di donatori,
ma perché "il donatore medio è sempre più anziano - spiega il professor Massimo
Massetti, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia del Gemelli
- quindi anche la qualità degli organi sono più scadenti e di conseguenza la frequenza
in cui si possono realizzare i trapianti è molto minore che nel passato. Si calcola
che, normalmente, i trapianti di cuore in Italia erano circa 300 all'anno. Quest'anno,
per la prima volta, sono scesi intorno ai 250". Il cuore artificiale impiantato dal
professor Massetti, in collaborazione con l'équipe del professor Filippo Crea, direttore
del Dipartimento di medicina cardiovascolare e Unità coronarica del Policlinico, è
formato da microturbine che sostituiscono totalmente o parzialmente il cuore sinistro.
Non si tratta di cuori artificiali totali, ma di dispositivi posizionati nella parte
sinistra del cuore o vicino a quest'organo che aiutano parzialmente a far funzionare
questa parte del cuore (E.A.).