2012-12-28 17:00:37

I vescovi della Nigeria: per ridurre la mortalità materna, investire nell'assistenza sanitaria di base


AUCHI – Per ridurre la mortalità materna, occorrono “investimenti adeguati nell’educazione, nell’assistenza sanitaria di base, nella pianificazione naturale della famiglia”: è quanto ha affermato, nei giorni scorsi, mons. Gabriel Dunia, vescovo di Auchi, in Nigeria, e presidente della Commissione episcopale per la Salute. Incontrando i giornalisti nel corso di una conferenza stampa, il presule ha messo in guardia da quei programmi promossi da agenzie governative o da organizzazioni straniere che collegano l’assistenza sanitaria delle donne alla pianificazione artificiale della famiglia, ovvero all’uso di contraccettivi e alla pratica dell’aborto. Evidenziando, invece, come anticoncezionali ed interruzione volontaria di gravidanza non significhino “pianificare la famiglia”, mons. Dunia ha ribadito: “ La sessualità dell’uomo è un dono di Dio con uno scopo preciso nel contesto del matrimonio tra uomo e donna” ed è quindi essenziale che “i giovani ricevano una formazione ed una guida su come vivere nel modo migliore la loro sessualità in modo sano”. Al contrario, ha affermato il presule, “i Paesi che accettano l’aborto non insegnano ai cittadini ad amare, bensì ad usare la violenza per ottenere ciò che vogliono, incoraggiando la distruzione della vita”. Di qui, l’esortazione di mons. Dunia affinché i nigeriani dicano “no a tutte le forme di uccisioni e all’aborto” e ricordino la posizione della Chiesa nella “tutela della vita e della dignità umana dal concepimento fino alla morte naturale”. In quest’ottica, quindi, ha concluso il vescovo nigeriano, “la responsabilità genitoriale e i metodi naturali per la pianificazione familiare sono metodi sani per la famiglia stessa, in particolare per la donna, poiché promuovono la comunicazione tra i coniugi e la responsabilità reciproca le quali rendono possibili la stabilità sociale e la crescita di figli fiduciosi nel futuro”. (PIRO)







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