Oggi a Roma l'incontro europeo dei giovani di Taizé. Domani la preghiera con il Papa
Sono almeno 40mila i giovani che stanno arrivando a Roma per l’inizio, oggi, del 35.mo
Incontro europeo della Comunità di Taizé. Fino al 2 gennaio sono in programma incontri
di preghiera, riflessione e vita comune nelle parrocchie dove saranno ospitati e nelle
famiglie che li accoglieranno. Domani pomeriggio è prevista la preghiera con il Papa
in Piazza San Pietro. Al microfono di Benedetta Capelli, ascoltiamo Frère
Alois, priore di Taizé:
R. – Siamo molto
felici di poter vivere questo incontro qui a Roma. Aspettiamo i giovani che già sono
partiti dai loro Paesi e che stanno attraversando adesso tutta l’Europa per arrivare
qui domani per poi essere mandati nelle parrocchie. I volontari sono già arrivati
due giorni fa e stanno aiutando nelle parrocchie e nei luoghi di accoglienza; aiutano
anche a preparare canti e preghiere e organizzare l’allestimento per le sette Chiese,
le quattro Basiliche ed altre grandi Chiese nel centro di Roma, dove ci incontreremo
per le preghiere comuni.
D. – Che cosa significa venire a fare un pellegrinaggio
proprio a Roma, nel cuore della cristianità?
R. – I giovani provengono da diversi
Paesi ma anche da diverse Chiese, sono cattolici ma pure ortodossi e protestanti.
Vogliamo vivere nel segno di Cristo che ci riunisce, Cristo già ci ha donato una certa
unità, che è reale anche se non è completamente compiuta, per questo motivo vogliamo
celebrare insieme qui a Roma e specialmente partecipare alla preghiera comune con
il Santo Padre - sabato sera alle 18, in Piazza San Pietro - tutti i romani sono invitati
ad unirsi a tutti i giovani pellegrini di altri Paesi.
D. – Già il Papa, tempo
fa all’Angelus, aveva rivolto un appello alle famiglie romane per accogliere i tanti
giovani di Taizé che stanno arrivando nella capitale. Dopo quell’annuncio è cambiato
qualcosa?
R. – Sì, tante parrocchie hanno fatto un grande sforzo per accogliere
tutti - nelle famiglie, ma anche nelle parrocchie - così adesso possiamo accogliere
i giovani che verranno. Domani, quando arriveranno tutti, vedremo se abbiamo abbastanza
posti, ma cercheremo fino all’ultimo momento – anche domani stesso – famiglie che
possano dare ospitalità. Abbiamo bisogno ancora di mille posti circa e speriamo che
le parrocchie ne possano trovare altri.
D. – Cosa vi attendete dall’incontro
con Benedetto XVI?
R. – Sarà un momento di gioia del Vangelo. Oggi molti giovani
vivono un momento difficile economicamente, per questo è ancora più importante andare
alla sorgente della fede che dà gioia ed è un incoraggiamento per l’avvenire dei giovani.
D.
– La fine dell’anno la passerete, ovviamente, insieme in questa veglia di preghiera
per la pace, seguita da una Festa dei Popoli. Cosa chiedono i giovani di Taizé al
nuovo anno che arriva e con quale spirito lo affronteranno?
R. – Loro saranno
insieme per la preghiera comune e poi andranno tutti nelle parrocchie e lì vivranno
la veglia di preghiera per la pace ed una festa per il nuovo anno. Speriamo che il
nuovo anno sia un anno nel quale cercare nuovi cammini di solidarietà perché adesso
con le difficoltà economiche, ed altre difficoltà più grandi ancora, dobbiamo cercare
una più grande solidarietà e anche la pace. Speriamo sia un anno di pace in molti
luoghi del mondo, come la Siria ed in quei luoghi dove c’è la guerra e la violenza.
Preghiamo per questo.
D. – Un anno per la pace, ma anche un anno che si vive
nella fede…
R. – Papa Benedetto ha aperto l’Anno della fede e noi abbiamo scelto
per questo anno di andare alla sorgente della fede per scoprire una fede più personale.
Oggi non si può credere soltanto per tradizione, ma dobbiamo cercare una fede personale
e a Taizé, per tutto quest’anno che viene, faremo uno sforzo in questa direzione.
Infine voglio ringraziare per l’accoglienza qui a Roma e voglio invitare tutti i romani
a partecipare alle preghiere nelle Basiliche, specialmente alla preghiera che si svolgerà
sabato sera alle 18, in Piazza San Pietro, insieme con il Santo Padre.