2012-12-27 13:24:44

Il cardinale Gracias: violenze sulle donne, terribile malessere dell'India


Lo stupro di gruppo di New Delhi è un "terribile esempio del malessere dell'India" e conseguenza "dell'emarginazione di Dio" dalla propria vita. Così il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana, commenta all'agenzia AsiaNews il caso di violenza avvenuto il 16 dicembre scorso, che ha sconvolto la società indiana. Oggi la vittima, una ragazza di 23 anni, è stata trasferita in un ospedale di Singapore per proseguire le cure e la riabilitazione. Nell'omelia tenuta per la messa di Natale, il porporato ha parlato delle varie forme di violenza contro le donne, diffuse in tutto il Paese: gli stupri, come quello della giovane o quello subito da suor Meena Barwa durante i pogrom anticristiani di Kandhamal; i feticidi femminili. Secondo l'arcivescovo, contro il disprezzo per le donne e per affermare la pace di Cristo, bisogna "riportare Dio e i valori cristiani al centro delle nostre vite", soprattutto "nel Natale dell'Anno della Fede. I più grandi nemici del Natale - afferma il porporato - non sono solo quelli che non conoscono o non credono in Cristo, ma anche quei cristiani diventati crudeli, presuntuosi, che hanno chiuso i loro cuori ai bisogni degli altri esseri umani. Questo è conseguenza della "emarginazione di Dio". Stiamo spingendo il Signore dal centro delle nostre vite alla periferia, e a volte Egli non è un fattore di cambiamento. In questi giorni, giovani, studenti universitari e persone di ogni età stanno protestando contro questo terribile e irripetibile stupro di gruppo. Questo caso ha catturato l'attenzione di tutta la nazione per la natura orribile di questo spregevole crimine. Chiediamo giustizia per suor Meena Barwa, violentata durante i massacri anticristiani del Kandhamal nel 2008, perché la giustizia continua a sfuggirci. Tutte queste violazioni contro le donne - continua il card. Gracias - devono essere esaminate nell'interesse della società. La radice è la stessa: il disprezzo di Dio, che si manifesta in queste forme. La donna è diventata una merce, trattata senza rispetto ed eliminata. Le bambine vengono discriminate, in vita e ancora prima di nascere. In questo Anno della Fede, mentre celebriamo il Natale - afferma il porporato - preghiamo per la nostra amata madre terra, le cui figlie soffrono, e preghiamo per la pace del Natale. La pace è tutto ciò che desideriamo. Non è vuoto desiderio. È una speranza, una speranza fondata sulla fede. Non vedremo realizzata la pienezza della pace fino a quando Cristo non tornerà alla fine dei tempi. Ma non possiamo aspettare quel giorno. Dobbiamo pregare e lavorare per la pace adesso. Quando crediamo, mettiamo al mondo Cristo. In questo Natale - conclude il card. Gracias - il vivere in modo coraggioso la nostra fede possa aiutarci a sperimentare la pace, la gioia e l'amore di Gesù bambino. (R.P.)







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