Ancora orrore in Siria: uccisi barbaramente 27 bambini, mentre si parla di armi chimiche
I cadaveri straziati di 27 bambini hanno segnato ieri un'altra giornata di orrore
in Siria. I morti dall'inizio della rivolta contro il regime di Assad sono 45.000,
di cui 31.000 civili. E lo spettro delle armi chimiche sembra prendere corpo. Per
la pace in Siria il Papa ha lanciato un forte appello il giorno di Natale nel suo
Messaggio Urbi et Orbi. Sul piano diplomatico, dopo l'incontro di tre giorni
fa a Damasco con Assad, l'inviato di Onu e Lega araba, Brahimi, è atteso sabato a
Mosca, mentre alcuni esponenti del regime si sono già diretti in Russia. Ma l'opposizione
siriana fa sapere di non voler accettare la soluzione proposta da Brahimi, che sembra
prevedere un governo di transizione con Assad defilato, ma in carica fino al 2014.
Il servizio di Marina Calculli:
Un’ennesima
strage di bambini segna il secondo Natale della guerra civile siriana. Sono infatti
almeno 27 i corpi straziati dei piccoli ritrovati dopo i bombardamenti di ieri, una
giornata conclusasi complessivamente con quasi 120 vittime. E nonostante il regime
resti inamovibile e compatto, una defezione importante ha sferrato un duro colpo all’establishment
di Damasco. Il capo della polizia militare, il generale Abdulaziz Jassim al-Shalal
ha raggiunto il suolo turco con la sua famiglia, facendosi precedere da un video in
cui annunciava di essere passato all’opposizione rivoluzionaria. Shalal ha bollato
il governo di Assad come una cricca di assassini. Ma l’accusa più rilevante che il
generale disertore ha lanciato è quella dell’uso di armi chimiche. Difficile per il
momento confermare questa notizia, sebbene anche i ribelli avessero denunciato l’uso
di un gas tossico. Certo è che l’uso di armi chimiche per molti governi occidentali
rappresenta la linea rossa per un intervento più incisivo. Sabato a Mosca sono attesi
Lakhdar Brahimi e diversi dirigenti siriani per cercare ancora una via di dialogo.
Ma dopo 21 mesi di conflitto e oltre 45.000 vittime, la soluzione politica sembra
essere sempre più un miraggio.