2012-12-26 12:52:49

"Emergenza Sorrisi" per ridare gioia a bambini colpiti da malformazioni facciali


Nelle zone di guerra le vittime più colpite sono da sempre i bambini. Ed è proprio a loro che si rivolge l’associazione umanitaria ‘Emergenza Sorrisi’ che opera dal 2007 in più di 15 Paesi in via di sviluppo ed è formata da volontari medici, anestesisti e infermieri. Uno dei loro obiettivi è ridare il sorriso e la speranza nel futuro ai minori affetti da malformazioni facciali. L’ultima missione è stata in Iraq a Nassiriya. Fabio Massimo Abenàvoli, presidente di ‘Emergenza sorrisi’ spiega quale situazione hanno trovato, al microfono di Maria Cristina Montagnaro.00:02:33:77

R. – Le condizioni socio-sanitarie sono abbastanza, non dico compromesse, ma in crisi. Le risorse ci sono, ma c’è una grande carenza di quella che è la formazione dei medici, del personale, e c’è una carenza specialmente di quelle che sono le conoscenze. Quindi, quando noi andiamo in questi contesti, operiamo con i bambini e facciamo tanta formazione, che è quello che ci interessa prevalentemente.

D. – Ma quali sono i Paesi più colpiti dal labbro leporino, ad esempio?

R. – Paesi dove c’è una forte consanguineità e dove si sposano all’interno di gruppi familiari abbastanza ristretti - Iraq, Pakistan, Afghanistan, dove andiamo di frequente - e Paesi dove c’è una carenza di quelli che sono gli elementi importanti durante la fase di gravidanza, come l’acido folico, che è un integratore e un precursore di vitamina b e che si è visto essere in grado di ridurre l’incidenza di queste deformità, oltre alla spina bifida. Poi ci sono le difficoltà collegate alla gravidanza, quando non venga seguita nel migliore dei modi: una frequenza di infezioni, di patologie durante la fase di maturazione fetale, che influenzano enormemente in termini di incidenza questa patologia.

D. – Tra i vostri obiettivi umanitari c’è anche la formazione di medici locali. Quanto è importante?

R. – C’è la famosa regola di offrire la canna da pesca al posto del pesce ed è quello che noi facciamo. Oltre ad offrire la canna da pesca è però necessario che le organizzazioni consentano anche di saper pescare o meglio di saper creare dei punti di riferimento - dove noi andiamo - affinché i medici possano lavorare autonomamente, possano accogliere queste popolazioni, questi bambini con deformità ed anomalie e seguirli nel corso di quello che è il percorso dall’adolescenza fino all’età matura.

D. – Che cosa deve fare chi vuole sostenere “Emergenza sorriso”?

R. – Nel nostro sito, che è molto attivo, è possibile trovare tutte le indicazioni ed è possibile partecipare in termini di volontariato o ovviamente di raccolta fondi.







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