"Emergenza Sorrisi" per ridare gioia a bambini colpiti da malformazioni facciali
Nelle zone di guerra le vittime più colpite sono da sempre i bambini. Ed è proprio
a loro che si rivolge l’associazione umanitaria ‘Emergenza Sorrisi’ che opera dal
2007 in più di 15 Paesi in via di sviluppo ed è formata da volontari medici, anestesisti
e infermieri. Uno dei loro obiettivi è ridare il sorriso e la speranza nel futuro
ai minori affetti da malformazioni facciali. L’ultima missione è stata in Iraq a Nassiriya.
Fabio Massimo Abenàvoli, presidente di ‘Emergenza sorrisi’ spiega quale situazione
hanno trovato, al microfono di Maria Cristina Montagnaro.00:02:33:77
R.
– Le condizioni socio-sanitarie sono abbastanza, non dico compromesse, ma in crisi.
Le risorse ci sono, ma c’è una grande carenza di quella che è la formazione dei medici,
del personale, e c’è una carenza specialmente di quelle che sono le conoscenze. Quindi,
quando noi andiamo in questi contesti, operiamo con i bambini e facciamo tanta formazione,
che è quello che ci interessa prevalentemente.
D. – Ma quali sono i Paesi più
colpiti dal labbro leporino, ad esempio?
R. – Paesi dove c’è una forte consanguineità
e dove si sposano all’interno di gruppi familiari abbastanza ristretti - Iraq, Pakistan,
Afghanistan, dove andiamo di frequente - e Paesi dove c’è una carenza di quelli che
sono gli elementi importanti durante la fase di gravidanza, come l’acido folico, che
è un integratore e un precursore di vitamina b e che si è visto essere in grado di
ridurre l’incidenza di queste deformità, oltre alla spina bifida. Poi ci sono le difficoltà
collegate alla gravidanza, quando non venga seguita nel migliore dei modi: una frequenza
di infezioni, di patologie durante la fase di maturazione fetale, che influenzano
enormemente in termini di incidenza questa patologia.
D. – Tra i vostri obiettivi
umanitari c’è anche la formazione di medici locali. Quanto è importante?
R.
– C’è la famosa regola di offrire la canna da pesca al posto del pesce ed è quello
che noi facciamo. Oltre ad offrire la canna da pesca è però necessario che le organizzazioni
consentano anche di saper pescare o meglio di saper creare dei punti di riferimento
- dove noi andiamo - affinché i medici possano lavorare autonomamente, possano accogliere
queste popolazioni, questi bambini con deformità ed anomalie e seguirli nel corso
di quello che è il percorso dall’adolescenza fino all’età matura.
D. – Che
cosa deve fare chi vuole sostenere “Emergenza sorriso”?
R. – Nel nostro sito,
che è molto attivo, è possibile trovare tutte le indicazioni ed è possibile partecipare
in termini di volontariato o ovviamente di raccolta fondi.