Natale. Il cardinale Caffarra tra i terremotati dell'Emilia
"Nelle difficoltà della ricostruzione c’è la sicurezza che Dio è vicino, fino al punto
di farsi bambino". Con queste parole, il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di
Bologna, si è rivolto nell’odierna giornata di Natale alle comunità dell'Emilia maggiormente
colpite dal sisma dello scorso maggio. La notte scorsa e in mattinata, il porporato
ha voluto presiedere tra loro le solenni celebrazioni natalizie. Il servizio di Luca
Tentori:
(suono campane)
I rintocchi dell’orologio civico di Crevalcore a mezzanotte. I primi dopo
che il sisma lo aveva fermato il 29 maggio scorso. Un paese intero lo ha accompagnato
commosso prima di recarsi alla Messa della notte di Natale presieduta dall’arcivescovo
di Bologna. Il cardinale Caffarra ha voluto celebrare il Natale tra le tende del terremoto,
a Crevalcore e Mirabello, due delle parrocchie più colpite della sua diocesi. In questa
fetta d’Emilia profonda, un popolo ancora paga nel cuore, nelle case, nelle fabbriche
e nelle chiese le conseguenze del terremoto. Il mistero del Natale narrato dai Vangeli
e quello vissuto oggi tra le tende del sisma emiliano. Dice l’evangelista Giovanni
a proposito dell’Incarnazione: "Ha posto la sua tenda fra noi". E il cardinale
Caffarra ha così commentato questo passo nell’omelia della Messa celebrata sotto
un tendone sportivo:
“Anche voi avete vissuto sotto le tende e sapete come
si vive sotto di esse, sperimentando il senso dell’insicurezza, della fragilità e
di una mancanza di beni umani essenziali. Questa notte Dio è venuto a vivere la nostra
condizione, nascendo fuori da una casa”.
Mirabello, tremila anime alle
porte di Ferrara, ha invece ospitato la Messa di questa mattina del cardinale Caffarra.
La chiesa parrocchiale di San Paolo Maggiore non c’è più. Una facciata smozzata e
brandelli di navate ricordano l’impresa di un piccolo paese che costruì una chiesa
maestosa. Nell’Emilia di Guareschi, una tenda è condivisa da don Camillo e Peppone:
lì sotto si alternano catechismo e Messe, consigli comunali e attività culturali.
In attesa della chiesa provvisoria, forse pronta per Pasqua, i parrocchiani hanno
ampliato il tendone per accogliere i tanti fedeli accorsi questa mattina. La gioia
di tutti nelle parole del parroco don Ferdinando Gallerani:
“L’abbiamo
sentito proprio come un padre che fa festa. 'Natale con i tuoi' ci siamo detti. E
siamo molto contenti per questa visita. Finalmente, qualcuno ci stimola ancor più,
perché abbiamo bisogno di ricevere fiducia e speranza. Ne abbiamo tanta, ma ce ne
vuole ancora di più. Poi, sua eminenza è venuto varie volte qui a trovarci e continua
così il suo apostolato”.
Nella zona c’è apprensione per le imprese distrutte
o danneggiate e per il lavoro di tante famiglie. Così, nel cuore del terremoto le
parole del cardinale Caffarra, in questo Natale, risuonano ancora più vive: "Tornerete
ora tra le vostre difficoltà, ma possedete la ricchezza più grande se siete consapevoli
che Dio si prende cura di voi".