Messa di Natale a Betlemme. Mons. Twal: Medio Oriente soffre, si lavori per la pace
Note natalizie riecheggiano nel cuore della notte di Betlemme, e nella Chiesa che
si trova proprio accanto alla Grotta della Natività si vive un’emozione intensa. La
Basilica di Santa Caterina è gremita per la Messa di Mezzanotte, il momento culmine
delle celebrazioni del Natale, avvenute proprio nel luogo che vide la nascita del
Dio Bambino che è “nato per i poveri, per gli oppressi e i sofferenti, per la gente
semplice, ordinaria, e per i peccatori” - dice il patriarca Latino di Gerusalemme,
mons. Fouad Twal, che presiede la Messa. “E questo fanciullo - prosegue nella sua
omelia - ha un sogno: che tutti gli esseri umani siano fratelli, perché hanno un solo
Signore e Dio, che è il Padre di tutti". Forte l’appello “ai politici affinché lavorino
risolutamente per un progetto di pace e di riconciliazione che abbracci la Palestina
e Israele e questo Medio Oriente sofferente”. Non manca la preghiera del Patriarca
in particolare per fratelli della Siria, “che muoiono inesorabilmente senza pietà!”,
“e per quelli di Gaza e del sud di Israele, usciti da una guerra le cui conseguenze
sono ancora visibili sul terreno e negli animi". "La nostra preghiera - aggiunge -
abbraccia tutte le famiglie, arabe ed ebree, colpite dal conflitto”. Accanto a numerose
autorità, in prima fila c’è anche il presidente Abu Mazen, nel primo Natale dopo il
riconoscimento della Palestina come Stato osservatore all'Onu: “Questo riconoscimento
- afferma mons. Twal - deve essere un passo decisivo verso la pace e la sicurezza
per tutti”. Tanti i fedeli e moltissimi i sacerdoti provenienti da tutto il mondo
per una celebrazione solenne, magistralmente accompagnata dal coro Magnificat della
Custodia di Terra Santa che ha eseguito canti in latino e in arabo, assieme alle voci
bianche del Coro Clariere, giunto dalla Svizzera italiana. È l’1.30 quando inizia
la processione che – al canto del Gloria e al suono festoso di tutte le campane –
conduce mons. Twal con il Bambino Gesù in grotta, dove viene proclamato il Vangelo
del Natale, e dove, subito dopo, presso l’altare della mangiatoia, si susseguono le
Sante Messe per tutta la notte. Nella grotta, cuore della Basilica, momenti toccanti
di celebrazioni e di raccoglimento. Fuori, un clima di festa e di gioia: ieri, in
particolare, i cortei e i canti della comunità cristiana locale avevano rallegrato
la grande vigilia, accogliendo l’ingresso solenne del patriarca in una piazza affollata
di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. Nessuno ci avrebbe scommesso un
mese fa, durante la crisi di Gaza, quando le cancellazioni dei pellegrinaggi erano
all’ordine del giorno, e invece i pellegrini sono arrivati a Betlemme per il Natale:
oggi, fonti palestinesi parlano di 30-35 mila presenze in città nei due giorni del
24 e del 25 dicembre. Nessun timore, dunque, piuttosto l’emozione indimenticabile,
di essere qui il giorno di Natale: “Una cosa magnifica, mi sento commossa fino al
midollo delle mie ossa”; “è commovente, mi ha fatto piangere”, sono alcuni dei commenti
raccolti. Ed è Natale anche per i cristiani betlemiti, e per tutti gli altri cristiani
palestinesi: molti di loro, in via eccezionale, hanno ottenuto il permesso di festeggiarlo
qui: 14mila i permessi rilasciati, 500 anche ai cristiani di Gaza, che - sia pure
con qualche difficoltà - sono riusciti a raggiungere Betlemme. “Mentre celebriamo
il Natale di Gesù - dice Rocco, betlemita - vogliamo rinascere anche nei nostri cuori
per dare pace a questa terra, far finire il conflitto e garantire i diritti dei palestinesi,
cosi la pace nascerà a Betlemme e si diffonderà in tutta la Palestina”. Questa mattina,
alle 10, mons. Twal ha presieduto un’altra solenne celebrazione in Santa Caterina,
in arabo, per tutti i cristiani locali, mentre il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista
Pizzaballa, ha celebrato la Santa Messa di Natale in diretta televisiva nella più
raccolta Grotta del Latte, il luogo che, secondo la tradizione, ospitò la Sacra famiglia
prima della fuga in Egitto. (Da Betlemme, Stefania Sboarina)