Colombia. Il card. Salazar Gómez: dal Natale l'auspicio di stabilità e democrazia
In America latina la festa del Natale è molto sentita. E quest’anno in Colombia si
vive con speranza per quanto riguarda le trattative di pace con le Forze Armate Rivoluzionarie.
Debora Donnini ha intervistato l’arcivescovo di Bogotá, il cardinale Rubén
Salazar Gómez:
R. – Da noi,
in Colombia, il Natale è una festa tradizionale molto importante. Si conserva ancora
lo spirito della nascita di Cristo Gesù e c’è una religiosità molto forte, ma purtroppo
ogni giorno diventa sempre di più una festa commerciale, di vacanze… Si conserva,
però, ancora quello spirito che identifica il Natale con Cristo Gesù e con la fede
cristiana. È una festa soprattutto di famiglia.
D. – In quale situazione si
vive il Natale 2012 per quanto riguarda il problema della violenza e della povertà,
che sono i due grandi problemi in Colombia?
R. – C’è un po’ di pessimismo di
fronte alla situazione del Paese, perché ci sono problemi molto gravi. La povertà
è ancora molto grande, c’è la miseria e c’è anche iniquità, la diseguaglianza fra
i cittadini è sempre molto grande. C’è comunque anche un po’ di speranza e si fanno
sforzi molto grandi perché questa situazione cambi. Soprattutto perché c’è la speranza
che il conflitto sociale – che si fa sentire nel conflitto armato con questi gruppi
armati – termini presto.
D. – Alcuni giorni fa, il governo colombiano ha creato
un sito Internet per permettere a tutti i cittadini di seguire la trattativa di pace
con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia, che si svolgono attualmente a Cuba.
Sta andando avanti questo tentativo di riportare veramente la pace in Colombia?
R.
– Sì, sta andando avanti e c’è la speranza che arrivi presto a termine. Abbiamo bisogno
che non ci sia il conflitto armato e che si possa diventare una vera democrazia dove
le questioni vengano discusse con i partiti politici e attraverso mezzi democratici.
Purtroppo, a tuttt'oggi la guerriglia ha come mentalità che le sue idee debbano essere
imposte con le armi. Credo allora che tutti siamo un po’ convinti che la via per arrivare
a un vero sviluppo nel Paese sia la via della democrazia autentica.
D. – La
crisi economica a livello globale quanto influisce in America Latina? Ovviamente ci
saranno differenze molto grandi: ma si sente oppure no?
R. – Da noi, in Colombia,
non si sente molto questa crisi economica mondiale perché il Paese negli ultimi anni
ha avuto uno sviluppo notevole dal punto di vista economico e ancora non siamo colpiti
da questa crisi globale. Ma siamo tutti coscienti che un giorno o un altro la crisi
economica arriverà come conseguenza della crisi europea e degli Stati Uniti. Speriamo
che il governo possa prendere quelle misure necessarie per garantire una stabilità
economica e una stabilità politica.
D. – Questo è così anche per il resto dell’America
Latina, più o meno?
R. – Sì, più o meno. Ci sono certamente grandi differenze,
ma adesso in America Latina c’è un clima favorevole allo sviluppo e alla democrazia.