Siria. Nuova strage in un panificio, questa volta a Talbisa: 15 morti, 10 sono bambini
Nuova atrocità in Siria, simile nelle modalità all’eccidio di ieri ad Halfaya, dove
109 persone sono rimaste uccise in un bombardamento che ha colpito un panificio, attacco
del quale il regime ha respinto la paternità. Questa volta, teatro della strage è
stata la località di Talbisa, nel governatorato di Homs, nella quale almeno 15 civili,
tra cui 10 bambini, hanno perso la vita nel corso di un raid aereo di Damasco anche
in questo caso contro un panificio a Talbisa. La denuncia è arrivata dagli attivisti
del Comitato generale della rivoluzione siriana. Nella capitale siriana si è intanto
concluso senza risultati apparenti l’incontro di oggi tra il presidente Assad e l’inviato
internazionale Lakhdar Brahimi, in cui si sarebbe discusso di possibili soluzioni
al conflitto che da 21 mesi attraversa il Paese mediorientale. Ed è sempre di oggi
invece la notizia riportata dalla televisione al-Jazeera, secondo cui le truppe governative
avrebbero fatto uso di gas. Il servizio di Davide Maggiore:
“La situazione
in Siria è ancora preoccupante: speriamo che tutte le parti lavorino ad una soluzione,
come vuole il popolo siriano”, ha detto Brahimi ai giornalisti dopo l’incontro con
Assad. La coalizione nazionale dell’opposizione, presieduta dallo sceicco al-Khatib,
ha però già detto che rifiuterà qualsiasi proposta che preveda la permanenza in carica
di Assad, anche se con un ruolo solo formale. “Rifiutiamo ogni soluzione che non preveda
innanzitutto l’uscita di scena di Assad”, ha spiegato al-Khatib. Mentre resta grande
il cordoglio per la strage di ieri, costata la vita a oltre 90 persone, l’attenzione
internazionale torna dunque alla situazione militare. Secondo quanto riportato oggi
dal quotidiano britannico ‘Guardian’, alcuni “consiglieri militari” russi aiuterebbero
i soldati di Damasco a manovrare i moderni sistemi di difesa aerea di cui la Siria
sarebbe stata rifornita anche a conflitto iniziato. Alcuni attivisti d’opposizione
citati dalla tv al-Jazeera hanno invece attribuito a un gas non meglio specificato
la morte di sette persone ad Homs. L’uso di armi chimiche “sarebbe un suicidio politico”
per il presidente Assad, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Lavrov, che
ha però precisato di aver già ricevuto rassicurazioni dal governo di Damasco.