Compie 30 anni il pranzo di Natale per i poveri offerto da Sant'Egidio
Oggi, il pranzo di Natale organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, nella basilica
romana di Santa Maria in Trastevere, compie 30 anni. Anche quest’anno, senza fissa
dimora, anziani e poveri festeggiano nella tavola imbandita nel cuore di Roma e in
tante altre città, in diversi Paesi del mondo. Perché questo è oggi il pranzo di Natale
della Comunità di Sant’Egidio: un ritrovarsi il 25 dicembre in varie realtà nei cinque
continenti, come racconta il libro “Il pranzo di Natale. Trentesimo anniversario”
appena pubblicato da Francesco Mondadori, che ripercorre la storia di questo appuntamento
festivo. Il volume raccoglie testimonianze e offre idee per organizzare la festa di
Natale coinvolgendo gli ultimi, come spiega al microfono di Tiziana Campisi
il portavoce della Comunità di Sant'Egidio, Mario Marazziti:
R. – Avevamo
cominciato a stare per strada insieme alle persone senza fissa dimora, insieme agli
anziani a Trastevere e in altri quartieri. Quando ci si mette all’altezza dei poveri,
si scoprono cose che non si capivano prima: come, ad esempio, che a Natale tutto chiudeva,
anche i circuiti di solidarietà. E ci siamo allora domandati: come fare a trasformare
una maledizione, perché il Natale per i poveri rischiava di diventare questo, in qualcos’altro?
Abbiamo allora pensato: Invitiamoli a pranzo. Sì, ma dove? Don Vincenzo Paglia ci
dice: c’è la basilica! E noi: Come la basilica? Non è mai stato fatto in una chiesa...
E lui: Ma, come no? San Gregorio Magno lo faceva. E noi: Allora facciamolo in basilica!
C’è stato così un primo gruppo di 47 persone, perché alcuni si aggiungo all’ultimo,
e all’improvviso si capisce che quello che è il Natale: i poveri al centro, serviti
a tavola, in chiesa… E’ un po’ il Regno di Dio!
D. – Oggi, dove è arrivato
il pranzo di Natale della Comunità di Sant’Egidio?
R. – Intanto, secondo me,
è arrivato in tante chiese e in tante parrocchie, che lo fanno e che non rientrano
– diciamo – nel conto. Direi che questa è la cosa più bella, perché non abbiamo un
"copyright"... Oggi, il pranzo della Comunità di Sant'Egidio avviene in Pakistan,
quindi un ambiente duro, spesso difficile per i cristiani che sono un piccola minoranza.
Oppure in Indonesia, nel più grande Paese musulmano del mondo. Ma anche a Cuba e in
Africa. Penso che questo sia il senso: la carità è sempre universale, quando è vera,
e trasforma un po’ la mentalità.