In Siria crudeltà peggio che nei Balcani: la denuncia di Carla Del Ponte
La situazione in Siria è a un punto catastrofico, le violenze hanno raggiunto picchi
di crudeltà elevatissimi, come l'inaccettabile utilizzo dei bambini in guerra: sono
parole di Carla Del Ponte, ex procuratore generale del Tribunale per la ex Jugoslavia,
che aggiunge di aver visto in Siria cose peggiori che nei Balcani. Il commissario
dell’Ue agli aiuti umanitari, Kristalina Georgieva, ribadisce l’allarme profughi.
Il segretario generale della Nato, Rasmussen, confermando nuovi lanci di missili Scud
in Siria, parla di “atti di un regime disperato che si avvicina al collasso”. Il
servizio di Fausta Speranza:
"In Libano e
Giordania, i rifugiati siriani sono già mezzo milione e, se il conflitto proseguirà,
in pochi mesi questa cifra raddoppierà". La Commissione Europea assegna altri 21 milioni
di euro di aiuti – spiega – per aiutare le famiglie che fuggono dalla violenza in
Siria e le famiglie che in Libano e Giordania le ospitano. Attenzione particolare
ai bambini e adolescenti: quasi il 60% dei siriani scappati dalla guerra è arrivato
in Libano e Giordania e più della metà è costituito da under 18. La Commissione d’inchiesta
dell’Onu conferma l’efferatezza delle violenze e le continue violazioni delle norme
internazionali da parte del regime e da parte dei ribelli. Denuncia la deriva di “un
conflitto tra etnie, tra alawiti e sunniti, con le altre minoranze etniche costrette
a prendere le armi per difendersi, e molti combattenti che vengono da altri Paesi”.
L’Onu dunque raccomanda: l’unico modo di arrestare il conflitto è “con una soluzione
politica e non dando armi”. Sul terreno resta da dire che 530mila euro è la somma
richiesta per il riscatto per la liberazione dell'ingegnere catanese Mario Belluomo,
rapito in Siria nei giorni scorsi assieme a due colleghi russi.