2012-12-20 09:04:37

Russia: visita in Turchia del metropolita Hilarion


La visita in Turchia del metropolita di Volokolamsk, Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca, non poteva non fare tappa, domenica scorsa, nella chiesa ortodossa di San Nicola a Istanbul e poi al Fanar, sede del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. È stata così l’occasione per incontrare Bartolomeo e pregare con lui durante i riti del mattutino e della divina liturgia, celebrati dall’archimandrita Vissarion. Erano presenti membri dei due patriarcati e della Chiesa ortodossa di Grecia, rappresentata dal metropolita di Alexandroupolis, Anthimos. L’arcivescovo di Costantinopoli, prendendo la parola, ha espresso la gioia di trovarsi insieme alle delegazioni delle Chiese ortodosse di Russia e di Grecia, per pregare e lavorare insieme per l’unità dell’ortodossia e lo sviluppo della testimonianza comune al mondo moderno. Rivolgendosi a un gruppo di pellegrini venuti dalla Grecia, il Patriarca ecumenico — informa un comunicato del Decr ripreso dall’Osservatore Romano — li ha esortati a mantenere sempre viva la fede dei loro padri, grazie alla quale, dopo più di cinque secoli e mezzo dalla caduta di Costantinopoli, si può mantenere viva la tradizione della Chiesa ortodossa in questo luogo. Parlando del modo di superare la crisi generale che ha travolto oggi la Grecia, Bartolomeo si è riferito all’esempio della storia recente della Chiesa russa: “La stessa fede ortodossa per tutti i settant’anni del regime ateo in Unione Sovietica, sotto la persecuzione, ha permesso al popolo russo e agli altri di preservare intatte la coscienza e l’anima. Grazie alla fede essi hanno subito il martirio e le persecuzioni, e oggi, ritrovata la libertà, si sforzano di colmare il vuoto causato dalla propaganda atea”. D’accordo con lui Hilarion il quale ha sottolineato che “per secoli, in questa terra hanno vissuto i cristiani ortodossi, a dispetto di tutti gli eventi tragici della storia, e fino a oggi continuano a mantenere saldamente la fede ortodossa. Ammiriamo il coraggio dei pochi cristiani ortodossi che sono rimasti qui per mantenere la loro fede e trasmetterla ai discendenti”. (L.Z.)







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