Natale in Nepal: per la prima volta senza minaccia di attentati
Nelle chiese cattoliche del Nepal fervono i preparativi per il Natale, che quest'anno
si celebrerà per la prima volta senza la minaccia di attentati da parte di gruppi
fondamentalisti indù. Fonti dell'agenzia AsiaNews, raccontano che alla messa di mezzanotte
nella cattedrale dell'Assunzione di Kathmandu sono attese centinaia di persone. Fra
essi vi saranno anche indù, buddisti e non cristiani e persone di altre fedi che da
diversi anni partecipano non solo alle celebrazioni, ma alle iniziative proposte dalle
varie parrocchie. Dopo la caduta della monarchia indù nel 2006, per rilanciare il
turismo il governo ha deciso di rendere il Natale festa nazionale. Ciò ha permesso
ai cristiani di esporre immagini e addobbi sacri nei negozi e fuori dalle chiese e
dalle abitazioni. A tutt'oggi, nel Paese i cattolici sono oltre 10mila, 4mila in più
rispetto ai 6mila del 2006, anno della proclamazione dello Stato laico. La maggiore
libertà religiosa per i cristiani ha spinto molti cattolici a non nascondere la propria
fede in pubblico. Le chiese hanno appeso il loro calendari per le festività natalizie
addobbando con i sagrati un tempo blindati, con presepi, alberi, ghirlande. Tale visibilità
spinge sempre di più molti non cristiani ad accostarsi al battesimo. Durante la messa
di Natale la piccola comunità cattolica di Kathmandu festeggerà l'ingresso nella Chiesa
di 24 nuovi battezzati, fra adulti e giovani, molti dei quali provenienti dalla tradizione
indù. In questi giorni padre Robin Rai, parroco della cattedrale, ha invitato tutti
i fedeli ad essere testimoni del reale significato della nascita di Gesù per l'uomo.
"Chiedo a tutti - ha affermato - di accostarvi alla confessione per rafforzare la
vostra fede affinché possiate diffondere il messaggio cristiano in tutto il Paese".
In questi anni, il Nepal ha registrato diversi omicidi e attacchi contro le minoranze
religiose, di solito per mano di estremisti indù. Il più grave è stato l'attentato
alla cattedrale del 23 maggio 2009, costato due morti e 13 feriti. Alla minaccia di
violenze e attacchi, si è aggiunto nel 2011 il dibattito sull'applicazione delle leggi
anticonversione, proposte da alcuni partiti conservatori. Le votazioni per la riforma
del codice penale è ancora ferma in parlamento in attesa della scrittura della nuova
costituzione. (R.P.)