2012-12-19 20:17:10

Sì dell’Ue all’emendamento sull’Imu: no al recupero delle esenzioni del passato


La Commissione Ue chiude il caso sulle esenzioni Ici-Imu al mondo del no profit. Bruxelles infatti ha dato il via libera al regolamento Imu che prevede l'esenzione per le attività di carattere non economico, giudicando “incompatibili” le precedenti esenzioni Ici alle attività non commerciali. L'Italia, tuttavia, – specifica l’Ue - non dovrà recuperare gli aiuti concessi tra 2006 e 2011. Per il presidente della Cei, card. Bagnasco la sentenza ''non è un privilegio particolare'' ma ''un atto di giustizia ed equità. Ma come è stato accolto questo pronunciamento dal mondo del no profit? Paolo Ondarza lo ha chiesto all'esperto del settore Sergio Marelli:RealAudioMP3
R. – Sicuramente con un grande sospiro di sollievo. In questi tempi già di per sè così difficili, forse questa sarebbe stata la mazzata conclusiva. Ma soprattutto io concordo con quanto ha dichiarato il cardinale presidente Bagnasco nel ribadire che questa è soprattutto una sentenza di giustizia, perchè il ruolo svolto dalle strutture ecclesiastiche a servizio del Paese, e quindi anche il grande risparmio anche dal punto di vista economico che queste hanno prodotto diminuendo i costi a carico dello Stato, penso trovino in questa sentenza un giusto riconoscimento. Soprattutto in questo modo si allontana il fantasma, lo spettro di dover addirittura restituire, recuperare dei soldi - ribadisco - in un momento in cui le risorse economiche per il terzo settore sono ai minimi storici.

D. - L’eventuale recupero delle somme relative al 2006 - 2011 avrebbe messo completamente in ginocchio il terzo settore?
R. - Io penso di si, perchè già in questo momento siamo alla frutta, come si dice. I ripetuti tagli degli ultimi governi, e poi la mazzata finale della spending review di quest’anno, avrebbero veramente tolto quel poco di ossigeno che resta - laddove ancora resta - nelle casse delle organizzazioni no - profit.

D. - C’è dunque un riconoscimento da parte di Bruxelles delle attività no - profit per l’importante ruolo sociale che esse svolgono?

R. - Sì, questo è il grande valore di questa sentenza. Finalmente l’istituzione europea riconosce il grande ruolo apportato dal terzo settore e dal volontariato proprio nel fornire dei servizi di base che sono fondamentali per i cittadini, che fanno risparmiare le istituzioni pubbliche, e che diventano ancor più necessarie in questo momento dove il bisogno di servizi - vista la grande crisi economica - chiede oltre modo un intervento accresciuto del no - profit e degli enti ecclesiali.

D. - Colpisce che la Commissione europea - correttamente - non parla mai di esenzioni alla Chiesa, come invece avviene nel dibattito in Italia, ma di aiuti al no -profit...

R. - Certo, perchè appunto non si tratta di privilegi, ma di un ruolo sussidiario importante che lo Stato deve riconoscere ai soggetti privati che operano - ripeto - a servizio dei suoi cittadini e all’interno dei propri confini.







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