Siria. Messaggio del patriarca Gregorios III: "Riconciliazione per arrivare alla pace"
“Natale, tempo di riconciliazione, nel quale, nonostante le sofferenze, il terrore,
la morte, le distruzioni, l’emigrazione e l’abbandono delle proprie case, occorre
far risuonare i canti degli angeli, e sperare un futuro in cui l’umanità viva in pace,
nel dialogo e nel rispetto reciproco”. A chiederlo, nel suo Messaggio di Natale, è
il patriarca melchita di Antiochia, di tutto l’Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme,
Gregorios III Laham. Pace, dialogo e rispetto sono questi “i valori alla base di una
vera primavera araba e non la vendetta e l’egoismo di cui è pieno il mondo arabo con
spargimento di sangue e di sofferenze per milioni di nostri bambini di diverse denominazioni
religiose. Questo è il vero pericolo per i nostri Paesi”. Il patriarca - riferisce
l'agenzia Sir - rivendica per i cristiani mediorientali, e per quelli siriani in modo
particolare, “la ricerca della riconciliazione in modo non violento. Nessuno - scrive
- ha il diritto di confinarci all’interno di una fazione, di armarci. Vogliamo la
riconciliazione e solo questa cerchiamo seguendo il Vangelo. La riconciliazione evita
parzialità, guarisce le ferite, supera l’odio, costruisce ponti di dialogo e di rispetto,
fa riconquistare una vita normale, aiuta i poveri e coloro colpiti dai disastri. Essa
è la via per costruire il futuro e non solo in Siria”. Il messaggio ribadisce, inoltre,
la preghiera e “l’impegno della Chiesa a fianco degli sfollati, dei rifugiati, degli
orfani, delle vedove, dei poveri, e di coloro che hanno paura e che vacillano davanti
al momento presente”. Le preghiere del patriarca si estendono, infine, anche al “caro
Libano diviso che vacilla, alla Giordania, alla Palestina, martire per le divisioni
sue interne e per quelle del mondo arabo, a Israele che non sa che la sua salvezza
è nel mondo arabo e da nessuna altra parte”. (R.P.)