Approvata la costruzione di 2.600 nuovi alloggi a Gerusalemme Est. Ban ki moon esprime
preoccupazione
Preoccupazione è stata espressa dal segretario generale dell’Onu per il via libera
della Commissione israeliana per l’edilizia alla costruzione di 2.600 nuovi alloggi
a Gerusalemme Est. Ban ki Moon chiede, dunque, che Israele rinunci a questo piano
di nuovi insediamenti. Pronta la reazione anche da parte palestinese: i nuovi progetti
edilizi “ci spingono ad accelerare il ricorso alla Corte penale internazionale”, fa
sapere uno dei negoziatori palestinesi. Il servizio di Debora Donnini:
In Israele la
Commissione per l’edilizia approva la costruzione di 2.600 nuovi alloggi a Gerusalemme
est, nel rione ebraico di Ghivat ha-Matos, a breve distanza dalla città di Betlemme.
E la notizia genera subito forti reazioni. I nuovi progetti spingono ad accelerare
il ricorso alla Corte penale internazionale, dice il negoziatore palestinese Mohammad
Chtayyeh. In una riunione al Consiglio di sicurezza dell’Onu, il segretario generale
Ban ki moon chiede che Israele rinunci a questo piano. “Tali insediamenti – ha detto
– sono illegali secondo le leggi internazionali, minano la pace e costituiscono un
ostacolo al raggiungimento della soluzione dei due Stati”. A chiedere di rinunciare
al progetto anche i Paesi europei membri dello stesso Consiglio delle Nazioni Unite
- Gran Bretagna, Francia, Germania e Portogallo – che, in una dichiarazione congiunta,
affermano che l’annuncio minaccia la ripresa fruttuosa dei negoziati. Ad intervenire
anche l’Unione europea che “è nella posizione di agire nel caso questo piano sia attuato”
sostiene il presidente di turno dell’Ue e ministro degli esteri cipriota Erato Kozaku
Markoullis.