Può bastare il giudizio
negativo di un ristretto pool di agenzie di rating private ad affossare l’economia
reale di un intero Paese? E’ davvero corretto affidare la valutazione finanziaria
di una intera Nazione a società compartecipate dai gruppi bancari più noti ed influenti?
Mentre lo spread italiano risente degli avvertimenti di Standard and Poor's, Fitch
e Moody's, l’Europa si interroga se realizzare una propria, e pubblica, agenzia
di valutazione. Che usi criteri meno discrezionali nel giudicare la complessa realtà
economica di uno Stato. (di Federico Piana)