2012-12-18 14:54:56

"La più bella del mondo"


RealAudioMP3 "Con Benigni è tornato alla tv generalista il grande pubblico che non c'è più, quello emigrato sul web o sul satellite. E' qualcosa che accade solo in certe circostanze". Il critico Massimo Bernardini commenta ai nostri microfoni il successo della serata di Rai1 che con il comico toscano ha portato alla ribalta la Costituzione italiana. "Il messaggio di Benigni - spiega il conduttore del programma Tv talk (Rai3) - è stato di ritornare all'epoca della fondazione della prima Repubblica per rilanciare ciò siamo. Ci infatti siamo dimenticati della qualità degli uomini che hanno fatto questo Paese. Forse la televisione, il servizio pubblico in particolare, per essere vincente ha bisogno di riproporre questo tipo di racconto largo, corale, in cui non è illuminato solo il protagonista dello show ma l'intera platea per dire: 'noi siamo uniti e superiamo le contrapposizioni'. Senza quelle luci e quel tipo di palcoscenico - una specie di aula universitaria orizzontale - nessuno avrebbe visto e condiviso nulla". Per Piero Alberto Capotosti, Presidente emerito della Coste Costituzionale, "è stata una operazione intelligente quella di Roberto Benigni perché, sebbene non ci sia stato approfondimento, ha portato il pubblico medio che non conosce il testo ad occuparsi di un argomento che può sembrare poco attraente. E' un modo nazional popolare - afferma Capotosti - per avvicinare soprattutto i ragazzi che a scuola non riescono ad apprendere adeguatamente la Costituzione". Perché questa lacuna così diffusa? "Perché si considera la Costituzione solo sotto il profilo della legge, laddove invece è una regola di vita che un gruppo di intellettuali, molti giovanissimi, redasse in maniera mirabile". (di Antonella Palermo)







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