Istat: sull'Italia il peso della crisi, più vecchi e meno assistiti, mentre ai giovani
manca il lavoro
Italiani sempre più insoddisfatti delle proprie condizioni economiche e preoccupati
per la mancanza di lavoro. A descriverli così è l’Annuario statistico 2012 dell’Istat
presentato ieri a Roma. In Italia si vive di più, aumentano le nascite e il matrimonio
celebrato in chiesa è ancora la scelta più diffusa, ma non nelle regioni del Nord.
Il servizio di Adriana Masotti:
E’ il dramma
della disoccupazione a pesare di più sugli italiani più giovani: oltre un milione
dei senza lavoro ha meno di 35 anni. E' quanto emerge dall'Annuario statistico italiano
dell’Istat che fa riferimento ai dati del 2011. Tempi duri anche per le donne il cui
tasso d'inattività, nonostante un leggero miglioramento, resta ancora elevato, specie
nel Mezzogiorno, dove oltre sei donne su dieci non sono né occupate né cercano lavoro.
In generale l'occupazione cresce nelle fasce più adulte, fra i 35 e i 54 anni (+143.000),
e soprattutto fra gli over 55 anche per effetto della riforma delle pensioni.
La
crisi si fa sentire e gli italiani sono sempre più insoddisfatti delle loro condizioni
economiche. Sono anche sempre più vecchi, l’aspettativa di vita cresce infatti sia
per gli uomini (79,4) che per le donne (84,5). Il matrimonio religioso resta la scelta
più diffusa (60,2%) ma nelle regioni del Nord quello civile, nel 2011, ha raggiunto
il 51,7% rispetto a quello celebrato in chiesa. L'Italia non è più maglia nera in
Europa per numero di figli. Si registrano più nascite al Nord, dove si registra 1,48
figli per donna, a fronte di 1,42 a livello nazionale, ma si diventa mamme sempre
più tardi. Le famiglie italiane vivono in grandissima parte in case di loro proprietà.
Fra le spese domestiche a incidere di più sono la bolletta del gas, quella dell'energia
elettrica e quella telefonica.
Cala il numero dei reati denunciati, tra le
tipologie di delitto, l'unico incremento si registra per lo sfruttamento e favoreggiamento
della prostituzione, con un aumento del 21%. Alto il numero degli arresti e delle
contravvenzioni nei confronti dei trasgressori di leggi che tutelano l’ambiente. Per
quanto riguarda l’istruzione diminuiscono gli iscritti all'Università: le matricole
nell'anno accademico 2010/2011 sono 6400 in meno rispetto all'anno precedente. Il
cinema continua a raccogliere il maggior pubblico (il 49,8% della popolazione), seguito
da musei e mostre, con nel 2011 un incremento di visitatori. Si passano meno ore davanti
alla TV che rimane però un'abitudine consolidata per il 92,4% delle persone, mentre
l'ascolto della radio interessa il 58,3% della popolazione. La lettura dei libri è
l’unico consumo culturale, a livello nazionale, a non conoscere flessioni. Gli utilizzatori
del computer crescono di anno in anno, così come, l'uso di Internet che coinvolge
il 52,5% della popolazione.