Crollano due palazzine a Palermo. 4 morti, 20 sfollati. Aperta un’inchiesta
Salgono a quattro le vittime dopo il crollo delle due palazzine avvenuto l'altro ieri
notte a Palermo. L’ipotesi è che il cedimento sia riconducibile alla costruzione di
un piano abusivo in cima a uno dei due edifici. La procura ha aperto un’indagine per
disastro colposo. Secondo le testimonianze dei superstiti da un anno si sentivano
strani rumori e più di una crepa si era formata sui muri. Il tempestivo intervento
dei pompieri ha evitato che il bilancio del crollo fosse ancora più drammatico. Alessandro
Filippelli ha intervistato, Agata Bazzi, assessore al Territorio del Comune
di Palermo:
R. – La richiesta
di sanatoria edilizia per questa sopraelevazione è del 1986. I motivi del crollo risiedono
nell’eccessivo carico sulla palazzina: vecchia perché era degli anni Quaranta, questa
sopraelevazione è degli anni Sessanta -Settanta. In tutti questi anni, certamente,
gli stessi abitanti ripetevano che c’erano strani rumori. A un occhio attento si sarebbe
potuto capire. E devo dire che si è capito. Si sono salvati quasi tutti, tranne quattro
persone. Gli scricchiolii sono diventati più forti e allora gli abitanti hanno chiamato
i vigili del fuoco. Il crollo è avvenuto durante lo sgombero.
D. – Di abusivismo
si muore: sarebbe stato possibile prevedere un evento simile? R. - Lo Stato non
aiuta con questi continui condoni. Dà alla gente certezza di sanatoria dal reato di
abuso edilizio. Di abusivismo si muore e vorrei che questo messaggio passasse alle
persone. Sarebbe stato possibile prevederlo? Direi di no, perché noi paghiamo due
fenomeni: uno molto vecchio, che risale addirittura all’epoca tra le due guerre, e
che riguarda le costruzioni con materiali scadentissimi, fatte in anni in cui non
c’era verifica del genio civile, non c’era attenzione a tutti i requisiti antisismici
e quindi la qualità delle costruzioni è molto bassa. Addirittura, molto più bassa
del centro storico, dove palazzi del Seicento, del Cinquecento sono ancora in piedi.
Per le costruzioni degli anni Cinquanta, degli anni Quaranta, degli anni Sessanta
fino agli anni Settanta io credo che i materiali di costruzione fossero veramente
scadenti. E l’altro fenomeno è quello di cui parlavamo prima: l’abusivismo edilizio.
D.
– Dopo il crollo, come si sta muovendo l’amministrazione? R. – In questo momento,
l’amministrazione si sta muovendo per trovare alloggio alle 14 persone che sono state
sgomberate, si sta muovendo per rimuovere i detriti, per mettere in sicurezza le palazzine
adiacenti. Quindi, siamo in una fase di assoluta emergenza. Il controllo sul territorio
è un problema che questa amministrazione ha messo tra le priorità fin dal momento
del suo insediamento, insieme anche alla risoluzione di tutte le pratiche di condono
e di sanatoria giacenti, perché mentre nel centro storico noi abbiamo una mappa del
rischio e un sistema di monitoraggio degli edifici pericolanti, su tutto il resto
della città questo strumento non c’è: è uno strumento molto complicato da applicare
su una città così grande.