2012-12-18 12:29:25

Argentina: sacerdote minacciato di morte continua la lotta contro la droga


Il sacerdote José María "Pepe" Di Paola, che tempo fa aveva lasciato il quartiere Barracas della capitale argentina, perché minacciato dai trafficanti di droga, tornerà a Buenos Aires per proseguire il suo programma di prevenzione e di recupero dei tossicodipendenti. “Si tratta di continuare ad accompagnare le persone con tali dipendenze e in lotta contro questo flagello che uccide tanti innocenti in pochi mesi. Un compito al quale mi sento chiamato nella Chiesa” ha detto il sacerdote. La nota inviata all’agenzia Fides riferisce che don Di Paola quasi 3 anni fa lasciò Barracas per la città di Campo Gallo, nella diocesi di Añatuya, dopo essere stato minacciato di morte dai trafficanti di droga a causa della sua lotta contro la tossicodipendenza. Proprio nella parrocchia di Nostra Signora di Caacupé aveva dato inizio alla comunità “Hogar de Cristo”, per reinserire nella società adolescenti e giovani tossicodipendenti. Ora torna a Buenos Aires, ha spiegato, "per continuare la missione incompiuta". Anche se il sacerdote non ha detto dove andrà di preciso, fonti della Chiesa consultate dalla stampa locale hanno detto che sarà "nel territorio della diocesi di Lomas de Zamora". Don Di Paola è uno dei sacerdoti che hanno alzato la voce contro l'iniziativa legislativa di legalizzare le droghe cosiddette "ricreative", in particolare la marijuana, e di permetterne la coltivazione, ma ha sempre ribadito la sua posizione di non criminalizzare il tossicodipendente. La grande Buenos Aires soffre molto il problema della droga, tanto che la Chiesa ha insistito, anche ultimamente per lottare contro questo flagello. (R.P.)







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